
Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 30 Gennaio 2025
Merate, multe in centro, scatta la protesta
La prima mezz’ora è gratis, la seconda costa 50 centesimi: le sanzioni hanno colpito i clienti dei negozi Il sindaco: «Non ci sono scuse, ora si può pagare anche con App e bancomat». La minoranza: «Fate solo cassa»
Merate
Commercianti del centro sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale. Colpa dell’eccessivo zelo con cui l’ausiliario del traffico controlla i parcheggi.
Per questo, nei giorni scorsi, alcuni di quelli che hanno bottega in piazza Vittoria, piazza Prinetti e via Manzoni hanno inviato un’email al sindaco, chiedendo un incontro.
A farli inferocire, le lamentele dei clienti che, fermandosi più del dovuto in negozio per il disbrigo di qualche faccenda, una volta tornati all’auto, si sono ritrovati la contravvenzione sotto al tergicristalli.
In particolare, gli episodi si sono verificati per gli stalli sotto le mura di Castello Prinetti e via Papa Giovanni XXIII dove, da inizio anno, la prima mezz’ora è gratuita, ma la seconda costa 50 centesimi.
Sollecitati dai clienti, i commercianti hanno chiesto chiarimenti all’amministrazione, sentendosi di fatto minacciati nel proprio lavoro.
Accuse che il sindaco Mattia Salvioni ha respinto in toto. Precisando che come, in linea con quanto promesso nel corso della campagna elettorale, ha agito per favorire il commercio di vicinato.
«Abbiamo introdotto i primi 30 minuti gratuiti non solo in palazzo Prinetti ma anche in via Papa Giovanni XXIII e via Cazzaniga. Con 50 centesimi si può sostare un’ora intera. Inoltre, abbiamo attivato App di mercato che aiutano chi ha l’abbonamento con agevolazioni e permettono di prolungare la sosta se necessario».
Il sindaco rammenta inoltre che «prima si poteva pagare solo con monete o determinate banconote, ora è possibile pagare il parcheggio anche con bancomat e App, appunto». Insomma, non ci sono più scuse.
Di tutt’altro avviso, però, Massimo Panzeri, capogruppo di Prospettive per Merate nonché ex primo cittadino, che punta il dito contro quella che definisce una «politica disincentivante» per chi viene in città: «È palpabile l’aumento delle sanzioni, tanto che nel bilancio di previsione c’è un incremento del 50%. È evidente la volontà di fare cassa: si ipotizza un incasso di 300mila euro all’anno, ovvero mille euro al giorno». Per non parlare del fatto che da qualche settimana è in servizio l’ausiliario del traffico, deputato a controllare il rispetto degli orari, il cui stipendio di 40mila euro grava sui costi di gestione. «Per un caffè o un piccolo ritardo - conclude Panzeri - ci si ritrova a dovere pagare una multa. Questa politica secondo il nostro punto di vista va contro gli interessi del commercio ed è contraria ai propositi dichiarati».
Insomma, la questione resta aperta. E sicuramente farà ancora discutere soprattutto nel momento in cui, magari più avanti nel corso dell’anno, si saprà quante sono le multe elevate per quello che riguarda gli stalli in centro.
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