Merate, è caccia agli evasori. Scoperti 800mila euro di Imu non versata

Uffici comunali al lavoro per recuperare gli arretrati

Ottocentomila euro di Imu non versata negli anni che vanno dal 2018 al 2023. E non è ancora finita.

Secondo il sindaco Mattia Salvioni, il lavoro da fare è ancora lungo. Di conseguenza, anche il numero degli evasori totali o parziali da rintracciare attraverso una puntuale verifica da parte degli uffici.

È quello che stanno facendo ormai da mesi i dipendenti dell’ufficio tributi. Grazie al loro impegno, sono già stati individuati più di 500 evasori. Tutto questo ha quindi portato a intercettare Imu non versata per una cifra che, al momento, si attesta attorno agli 800 mila euro.

«Cifre definitive al momento non ce ne sono ancora - spiega il sindaco Mattia Salvioni - perché le verifiche sono tutt’ora in corso. Quanto speriamo di racimolare? Il più possibile perché le spese correnti sono aumentate e, di conseguenza, è necessario aumentare in qualche modo le entrate per farvi fronte».

L’ottimismo di Salvioni è dovuto anche al fatto che, come spiega, «siamo partiti applicando il metodo di Pareto, quindi verificando soprattutto i grandi evasori». In municipio si sono cioè concentrati su quel 20% che permetterà di ottenere l’80% dell’evaso. Di conseguenza, una volta ultimata questa fase, ci si potrà dedicare al resto.

Sotto la lente di ingrandimento, per ora, c’è l’Imu. Molto presto, tuttavia, si passerà ad analizzare anche il Pgt.

Spiega Salvioni: «Vogliamo verificare che i terreni che nel Pgt sono classificati come agricoli siano effettivamente agricoli. Non vorremmo che nel piano di governo del territorio ci fossero terreni per cui i proprietari pagano come se fossero agricoli quando invece nel corso degli anni sono stati edificati».

Proprio per rendere il più veloce possibile il lungo e meticoloso lavoro di verifica, il sindaco ha già dato il suo ok ad aumentare il monte ore straordinarie per i dipendenti dell’ufficio tributi. Oltre a garantire loro il tempo necessario per passare al setacci tutte le annualità più vecchie, si vuole evitare che le cartelle relative all’annualità 2018 cadano in prescrizione dopo cinque anni.

Lavoro analogo era stato effettuato anche dalla passata amministrazione del sindaco Panzeri.

Nel 2023, l’ufficio tributi aveva preso in esame lo stesso quinquennio: ovvero quello dal 2018 al 2022. In quell’occasione, tuttavia, erano stati rintracciati evasori per un totale di circa 200 mila euro. Le verifiche di quest’anno, evidentemente, sono state più approfondite. Così a Palazzo Tettamanti si sono resi conto che il numero di quelli che non avevano saldato per intero i debiti erano piuttosto numerosi.

Gran parte delle cartelle sono già partite e dovrebbero avere raggiunto i destinatari. Da qui alla fine dell’anno, tuttavia, Salvioni assicura che ne partiranno molte altre.

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