Merate: aperto il bando per il reclutamento di dieci chirurghi per il pronto soccorso del Mandic

Attualmente il pronto soccorso meratese funziona quasi esclusivamente grazia ai gettonisti. Coloro che supereranno la prova otterranno un incarico a tempo indeterminato con uno stipendio base di oltre 61 mila euro. Una ventina di giorni per partecipare

Fuori i gettonisti dal pronto soccorso di Merate. Ci prova l’Asst di Lecco che, pochi giorni fa, ha approvato il bando di gara per il reclutamento di dieci medici chirurghi interessati a lavorare nel reparto di emergenza e urgenza del San Leopoldo Mandic di Merate.

Attualmente, il pronto soccorso meratese funziona quasi esclusivamente grazia ai gettonisti. Vale a dire a professionisti che dipendono da cooperative che stipulano contratti di durata annuale con l’Asst. I medici strutturati a Merate, cioè dipendenti direttamente dall’Asst, sono soltanto tre. Tutti gli altri che lavorano alle dipendenze del direttore Giovanni Buonocore fanno riferimento alle cooperative.

Mantenendo una promessa che risale a più di un anno fa, l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha dato il via libera a Lecco, che ha così potuto pubblicare il bando di gara per il reclutamento di dieci professionisti. La delibera risale alla fine di novembre e il bando scadrà dopo trenta giorni. Gli interessati hanno quindi a disposizione ancora una ventina di giorni per partecipare. Quelli che ambiscono a un posto nel pronto soccorso meratese dovranno sostenere una prova sia orale sia scritta. I vincitori otterranno un incarico a tempo indeterminato con uno stipendio base di oltre 61 mila euro. Se il concorso sarà molto partecipato, l’Asst riuscirà in un solo colpo a invertire una rotta che il reparto sta percorrendo da parecchi anni e che crea problemi soprattutto a livello gestionale. Se invece, come è probabile, non tutti i dieci posti saranno assegnati, sarà comunque l’inizio di un ritorno al passato.

E un ritorno a un passato migliore invocano anche gli esponenti di due comitati, quello di assistenza domiciliare pubblica e quello per la difesa dell’ospedale di Merate. Insieme chiedono il ripristino del servizio di bus navetta gratuito che collegava quotidianamente, con corse cadenzate ogni ora, i due presidi per acuti della provincia quali il San Leopoldo Mandic di Merate e l’Alessandro Manzoni di Lecco. Il servizio gratuito era stato introdotto anni fa per agevolare i pazienti ma anche i dipendenti che dovevano spostarsi tra i due ospedali. Funzionava da lunedì a venerdì, dalle 7 alle 17. Nel luglio 2022, tuttavia, è stato soppresso. Una decisione inspiegabile perché, come sottolineano gli esponenti dei due comitati, oggi vi è un «continuo e progressivo trasferimento di molte attività sanitarie (visite, esami, interventi chirurgici) dall’ospedale di Merate a quello di Lecco». Trasferimento che «costringe i cittadini del meratese a recarsi in auto nel capoluogo con conseguente peggioramento del traffico e dell’inquinamento atmosferico, oltre alla difficoltà di trovare parcheggio». Da qui, di conseguenza, la richiesta di ripristino di un servizio utile e gradito.

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