L’ex ferrovia diventa una pista ciclabile: accordo tra quattro Comuni del meratese

La strada da percorrere è ancora lunga ma le amministrazioni comunali di Olgiate Molgora, Merate, Brivio e Airuno hanno ritrovato l’intesa e sono d’accordo sul progetto che trasformerà l’ex sedime ferroviario in una pista ciclopedonale. Una “greenway”, come si dice in gergo, che permetterà si sfruttare la strada ferrata dismessa dalle ferrovie dedicandola alla mobilità dolce di chi si sposta in bicicletta.

«Tutti i Comuni hanno riconosciuto che si tratta di un’opera importante e che si debba andare avanti», afferma Matteo Frantangeli, vicesindaco a Olgiate Molgora. Una riunione pochi giorni fa ha infatti dissipato le nuvole all’orizzonte. Più di un Comune, infatti, aveva sollevato perplessità, come ammette lo stesso Fratangeli. «Nel progetto è inserito il consolidamento statico della galleria di Beverate e delle area sottoposte a vincolo idrogeologico. Si tratta di un intervento che costerà circa 700 mila euro. Brivio ritiene che i costi di questo intervento, anche se si trova sul suo territorio, debbano essere ripartiti».

Un secondo problema interessa il territorio di Airuno. «In questo caso la questione riguarda il dissesto idrogeologico. La zona di Airuno dove passa la pista greenway è scoscesa. Quindi va messa in sicurezza. Inoltre, Rfi chiede che il Comune non acquisisca soltanto la porzione di terreno che gli interessa per realizzare l’opera ma un’area più vasta: 18 mila metri quadrati invece di 2 mila».

Anche Merate, la cui amministrazione è cambiata pochi mesi fa, ha sollevato qualche perplessità. «La nuova amministrazione - riferisce Fratangeli - ritiene che il tracciato della greenway debba seguire il sedime e non staccarsi da quello per entrare nella frazione di Pagnano. La precedente amministrazione aveva fatto una scelta di tipo economico. La richiesta della nuova amministrazione di Merate è più funzionale anche se costerà di più».

Trovata l’intesa, occorre procedere con i passaggi successivi. «Il primo sarà quello di convocare Rfi per l’acquisizione delle aree che ci interessano», spiega Fratangeli, che nel frattempo ha già inviato a Regione Lombardia la richiesta di aggiornamento del cronoprogramma, con cui si chiede di spostare tutto l’intervento di un anno. Di fatto, con l’inizio lavori alla fine del 2025 e l’ultimazione due anni dopo, al termine del 2027.

Nel frattempo, dovranno essere trovati i soldi aggiuntivi per il finanziamento dell’intervento, che costerà complessivamente 3,7 milioni di euro. Al momento, i Comuni possono contare su 1,9 ottenuto dal bando europeo, 250 mila euro da Regione Lombardia. A questi vanno aggiunti i 700 mila euro di lavori di consolidamento di galleria e terreno, spese tecniche e altre voci. Infine, ci sono i poco più di 600 mila di interventi complementari da parte della Casa dei ragazzi, per migliorare l’attrattività della pista ciclabile.

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