Cronaca / Merate e Casatese
Domenica 17 Gennaio 2021
Lecco. Voss: torna a crescere la tensione
Proclamati cinque giorni di sciopero
La proprietà ha inviato una nota disciplinare ad un gruppo di lavoratori
Mentre ad altri operai è stato chiesto di rientrare in fabbrica, dura la riposta sindacale
Sembrava che uno spiraglio, seppure piccolo, si fosse aperto, dopo la decisione del management italiano della Voss Fluid di sedersi al tavolo del confronto e iniziare a discutere con parti sociali e istituzioni il futuro dei 70 dipendenti in procinto di essere licenziati.
Invece la corda è tornata a tendersi in modo vigoroso, tanto da spingere i sindacati a indire uno sciopero per l’intera prossima settimana, dal 18 al 22 gennaio compresi.
A spezzare nuovamente l’equilibrio che si stava faticosamente costruendo sono state due azioni poste in essere dalla direzione aziendale di Osnago che hanno sorpreso e fatto infuriare il personale. Entrambe queste iniziative si sono concretizzate durante la giornata di venerdì, quando alcuni lavoratori hanno ricevuto comunicazioni direttamente dall’azienda.
«Ancora una volta l’azienda sta tentando di dividere i lavoratori – ha commentato Lorena Silvani, della Fim Cisl Monza Brianza Lecco, che sta seguendo la vertenza -, alcuni dei quali hanno ricevuto lettere di contestazione disciplinare perché hanno impedito l’ingresso di una piattaforma nello stabilimento di via Stoppani».
I fatti risalgono a giovedì, quando i dipendenti – attualmente in cassa integrazione – che erano presenti in quel momento al presidio hanno impedito a un mezzo di cantiere che, nel sito, avrebbe dovuto smontare un forno e prepararlo per la spedizione in un altro stabilimento.
«Siamo oltre i limiti dell’assurdo, anche perché queste contestazioni sono state inviate a casaccio, venerdì, a una quindicina di persone, alcune delle quali nemmeno erano presenti in quel momento».
L’altra azione considerata fortemente divisiva dalle organizzazioni sindacali riguarda invece l’invito, sempre a un numero limitato dei dipendenti in cassa integrazione, a presentarsi al lavoro lunedì per sistemare il sito dopo la cessazione delle attività produttive.
«Questi messaggi sono stati inviati ad alcuni dei lavoratori che sono presenti in presidio, con il solo obiettivo di mettere gli uni contro gli altri. Abbiamo fatto subito un’assemblea nella quale abbiamo deciso di dare una risposta univoca e abbiamo dichiarato lo sciopero, per dare una copertura alle persone convocate dalla direzione per lunedì. Nei prossimi giorni, quindi, valuteremo quali saranno gli sviluppi».
Rifiutandosi di presentarsi al lavoro, infatti, gli interessati rischierebbero sanzioni disciplinari. Quindi, con lo sciopero, li si mette al riparo da questa possibilità, permettendo comunque loro di non presentarsi domani in azienda.
«L’azienda da un lato – ha concluso Silvani –, al tavolo con le istituzioni, dice di voler collaborare, mentre dall’altro mette in atto questi comportamenti. Noi comunque non faremo nessun passo indietro».
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