Cronaca / Merate e Casatese
Sabato 02 Gennaio 2021
Lecco. Presidio dei lavoratori Voss
Un amaro brindisi al nuovo anno
Prosegue ai cancelli dell’azienda di Osnago la mobilitazione contro i 70 licenziamenti - Continue le attestazioni di solidarietà mentre si guarda all’incontro di giovedì 7 in Regione
I lavoratori della Voss Fluid non mollano di un centimetro. Non c’è neve, freddo o pioggia che tenga: che sia Natale, Santo Stefano o Capodanno non ci si muove dal presidio fuori dai cancelli dell’azienda.
Anche la mezzanotte del 31 dicembre, che ha permesso di archiviare il 2020, è stata attesa in compagnia in via Stoppani, dove si è potuto anche cenare grazie al contributo operativo di Progetto Osnago, che ha voluto dimostrare la propria vicinanza e il proprio sostegno alle 70 persone che l’azienda ha deciso di dismettere insieme alla torneria dell’ex “Larga”.
Il brindisi non è mancato, l’altra sera, al picchetto che si sta mantenendo con fierezza per evitare che la proprietà rimuova tutti i materiali e i macchinari per trasferirli, come annunciato, negli altri siti produttivi (in quelli dislocati in Germania e in Polonia), svuotando lo stabilimento e azzerando definitivamente ogni possibilità di far leva su questa possibile attrattività per cercare di dare un futuro al personale.
L’azienda, da questo punto di vista, si sta dimostrando sorda: ha alzato un muro finora risultato invalicabile anche alle istituzioni, nei confronti delle quali ha risposto puntualmente con un due di picche. Si è presentata soltanto in occasione del primo incontro convocato dal Prefetto, ma ha poi disertato ogni successivo confronto, ancora in Prefettura, in Provincia e, ultimo, in Regione.
Sul finire dell’anno la proprietà ha fatto sapere che, dalla prossima settimana, potrebbe essere disponibile a sedersi a un tavolo per discutere la situazione, ma altre aperture non ne sono arrivate. I sindacati, appresa la decisione della società tedesca di smantellare la torneria, hanno iniziato a ragionare sulla possibilità di lavorare al subentro di un altro imprenditore, al fine di salvaguardare i livelli produttivi e occupazionali.
La Voss, però, non pare intenzionata ad agevolare questo passaggio: uno stallo che, se non verrà superato, è destinato a costare il posto di lavoro a tutti i settanta lavoratori, metà delle quali sono donne addette all’assemblaggio che faticherebbero non poco a trovare una nuova collocazione.
Così, dunque, mentre i sindacati hanno iniziato a muoversi per ottenere il prolungamento della copertura garantita dagli ammortizzatori sociali, per permettere a tutti i dipendenti di cercare e trovare un nuovo posto di lavoro, si spera che ai prossimi incontri – la prossima settimana è già programmato un nuovo appuntamento in Regione giovedì 7, mentre si attende la convocazione del nuovo tavolo in Provincia – la proprietà possa presentarsi per affrontare in modo costruttivo la situazione nella quale si trovano settanta famiglie del territorio, alcune delle quali monoreddito.
Nel frattempo, però, si resta in presidio, forti del sostegno dell’intero territorio.
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