Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 06 Maggio 2020
Lecco. Mulattiere chiuse
Il malumore viaggia sul web
La chiusura dei sentieri nel Comune di Lecco non smette di far discutere
Anche dopo i chiarimenti forniti da Brivio un gruppetto di cittadini ad inviare una lettera al sindaco per chiarire la propria posizione e generare una nuova discussione sull’argomento.
«Abbiamo appreso - scrivono i firmatari - i motivi ispiratori della sua ordinanza. Tale norma le è stata suggerita dalla necessità di evitare assembramenti che “potrebbero” favorire la diffusione del virus Covid19, riteniamo comunque di sentirci profondamente offesi della scarsa fiducia che nutre in noi, e in tutti gli altri cittadini lecchesi che potranno condividere questo appello. Cittadini che finora hanno dimostrato un alto senso civico». «Non si capisce -precisa Lodovico Colombo, uno dei firmatari - perché il rischio di assembramenti su sentieri e ciclabile dovrebbe diminuire fra 15 giorni, questo il sindaco non ce l’ha spiegato; il rischio o c’è o non c’è ma certo non sparisce procrastinando l’apertura di tali aree. Questo è un esempio della scarsa chiarezza che caratterizza in generale questo periodo e che genera molta confusione nei cittadini».
«La motivazione della manutenzione dei sentieri è debole - dice Paolo Galbusera, un altro firmatario - io abito nella zona alta della città dalla quale vedo numerosi sentieri, non vi è traccia di persone che svolgano manutenzione. Si è scelto il sistema delle sanzioni che deresponsabilizza il cittadino e lo fa sentire un “delinquente” quando svolge normalissime attività permesse dal Dpcm; la nostra richiesta di revocare l’ordinanza non nasce dal pur legittimo desiderio di passeggiare sulla ciclabile o verso il Rifugio Stoppani ma dal desiderio di allentare la tensione psicologica di tutti i lecchesi, praticamente chiusi in casa da due mesi; si insiste sia a livello generale che locale nel minimizzare l’impatto psicologico della mancata possibilità di stare serenamente all’aria aperta a svolgere o meno attività motoria e sportiva. E il gioco per i bambini? Così fondamentale e così vietato. Come se non bastasse - conclude Colombo - i sindaci del Lecchese si sono dati linee guida comuni ma ciò non impedisce a noi lecchesi di essere penalizzati dato che gli altri sindaci hanno aperto i sentieri almeno ai residenti, un mandellese può raggiungere quota 1400 metri e noi manco Campo dei boi».
L’appello verrà diramato pubblicamente con l’invito, a chi fosse d’accordo, di sottoscriverlo.
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