Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 24 Febbraio 2021
Lecco. La startup
dà un taglio alla plastica
La neo imprenditrice Fabiana Cakilli,32 anni, ha avviato un commercio online di prodotti sostenibili: «Ho messo a punto il progetto iniziando a pensarci un anno prima di lasciare il posto fisso, vedo che funziona»
Con un sogno in mente e le competenze per realizzarlo Fabiana Cakilli, 32 anni e una laurea in lingue, nel novembre 2019 ha lasciato il posto di lavoro sicuro in una grande azienda della Bergamasca e ha avviato un business online che proprio pochi mesi dopo, durante l’emergenza Covid, ha preso il volo nei risultati economici.
La sua azienda si chiama “Serendipity-shop” e, dalla sede nella sua abitazione di Imbersago, con il garage e, ora, anche una stanza aggiuntiva allestiti a magazzino, Fabiana commercializza prodotti di uso quotidiano totalmente liberi da plastica, di lunga durata e spesso riutilizzabili, fabbricati in Europa e in Italia. Ma, sottolinea, il sogno non stava tanto nell’obiettivo solo commerciale quanto nella volontà di costruire una comunità per sensibilizzare sul necessario cambio di passo su consumi sostenibili e di inserirsi in iniziative italiane a forte cifra ambientalista.
Con un buon uso di piattaforma e-commerce, Facebook e Instagram l’idea sta funzionando.
Attraverso Instagam, Serendipity ha lanciato le rubriche con gli esperti, con grande riscontro. «Anche dare voce alla community – aggiunge Cakilli - funziona tantissimo, facendo vedere quali prodotti vengono utilizzati e come fra dischetti in cotone, dentifrici e spazzolini, la community parla delle proprie abitudini e di come cambiarle. Non mancano mini-documentari e informazioni per sensibilizzare all’uso di materiali alternativi alla plastica».
«Ho messo a punto il mio progetto iniziando a pensarci un anno prima di lasciare il posto fisso. Dopo la laurea avevo fatto uno stage in un’azienda di marketing, in più arrivavo dal campo dell’e-commerce, quindi non avevo bisogno di fare formazione sul digitale. Perciò non ho appaltato niente all’esterno, così sono riuscita a risparmiare su diversi costi. Con la liquidazione ho investito per comprare il dominio e allestire il portale che gestisco da sola, non ho avuto bisogno di agenzie. Ho comprato i primi, inizialmente pochi, prodotti, partendo con pochi ordini e un po’ d’ansia».
Niente business plan, dunque, e niente richiesta dei tanti contributi a disposizione per l’avvio di nuova impresa: «Non avevo tempo - ci dice -, maturato il progetto nella mia mente avevo fretta di avviarlo per vedere come sarebbe andata. Ho puntato sull’online per avere la più ampia audience possibile, ho messo a punto una campagna informativa intensa attraverso i social. Quando ho iniziato il Covid non c’era, quando è arrivato ho pensato che avrei avuto una battuta d’arresto, invece è accaduto il contrario».
Certo, bisognava fare i conti con una forte concorrenza, ma il dialogo incessante sui social ha dato i suoi frutti con quella che Cakilli definisce «una community affezionata e comprensiva, che anche nei mesi più difficili per le restrizioni sulle spedizioni non ha mai protestato. Sono felice – aggiunge – che il presidente del Consiglio Mario Draghi assicuri di voler fare molto sull’ambiente».
Messe le basi, il lavoro è cresciuto con la ricerca dei fornitori giusti, in gran parte dall’Inghilterra dov’è tradizionale la produzione di shampoo, saponi, bagnoschiuma in forma solida senza involucri in plastica. Ora i dazi per la Brexit stanno dando più di un pensiero «ma affronto anche questa, cercando di non aumentare i prezzi. Acquisto da piccoli produttori che fanno programmi etici, legati all’ambiente e alla responsabilità sociale. Acquistando da piccoli business indipendenti so dove vanno a finire i miei soldi».
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