Cronaca / Merate e Casatese
Venerdì 28 Maggio 2021
Lecco. Concordato Vismara
C’è un altro ricorso
Depositata l’opposizione di un creditore, tutta la vicenda giudiziaria risulta molto complessa perché intrecciata a quella della capogruppo Ferrarini
Un ricorso contro l’omologa del piano concordatario di Vismara e la bufera su una parte della relazione finale presentata a fine aprile dal commissario giudiziale Franco Cadoppi.
Se le nubi ancora non erano state spazzate via, stante la necessità di attendere l’esito del concordato della capogruppo Ferrarini, negli ultimi giorni sembrano più dense.
Lo scorso 8 aprile il tribunale di Reggio Emilia ha dato parere favorevole alla procedura concorsuale, che ha messo al riparo – almeno in questa fase – i 164 posti di lavoro. Superate le criticità che si erano manifestate a febbraio, in particolare a proposito di un creditore che non era stato tempestivamente informato dei passaggi del concordato, l’omologa aveva permesso ai dipendenti di tirare un sospiro di sollievo, pur consapevoli che c’è tuttora un’altra partita da giocare riguardo Ferrarini.
Nel frattempo, però, mentre ancora si stava definendo la sede giudiziale più congrua a fare da teatro a quel concordato (tra Reggio e Bologna), è giunta una doccia fredda su Vismara, a causa del ricorso che sarebbe stato depositato da un legale in rappresentanza di un’azienda creditrice contro il piano concordatario dell’impresa lecchese.
In attesa di conoscerne i contenuti e gli obiettivi, dunque, questo passaggio non permette di chiudere – almeno per il momento – la partita legata al concordato Vismara, sul quale si sperava di aver messo la parola fine.
Nei giorni scorsi, quindi, è scoppiata una polemica, che interessa anche l’industria lecchese. Nel rendiconto depositato il 30 aprile al tribunale di Reggio Emilia, il commissario giudiziale Franco Cadoppi avrebbe inserito un affondo nei confronti dei due istituti di credito (Intesa Sanpaolo e Unicredit) che fanno parte della cordata interessata a rilevare Ferrarini in alternativa a quella della stessa famiglia attualmente proprietaria. Gli screenshot di queste affermazioni – secondo le quali le banche avrebbero esercitato forti pressioni per ostacolare il successo del concordato Vismara – sono circolati sui social e hanno scatenato reazioni anche forti, a seguito delle quali Cadoppi ha puntualizzato la propria posizione.
In particolare, il commissario ha chiarito che «Unicredit è stata citata nel rendiconto per un mero errore – si legge su Reggionline -. Tale soggetto non ha svolto alcun ruolo nel concordato Vismara se non quello di mera creditrice e – a differenza di altri istituti bancari – non ha formulato richieste e/o proposto reclami in tale concordato».
Nel complesso, comunque, «l’unico obiettivo che intendevo perseguire con tali frasi era quello di ricordare ai creditori destinatari che le sorti del concordato Vismara restano legate, a mio avviso, a quelle del concordato Ferrarini, rispetto al quale sono e resto estraneo». Per risolvere la questione, Cadoppi ha sostituito il rendiconto con un altro, nel quale le frasi “incriminate” sono state rimosse.
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