Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 15 Marzo 2018
Lecco, altre nubi sul teatro
Serviranno due bandi
L’inchiesta/3 Potrebbero essere necessari due diversi appalti per i lavori di messa in sicurezza. La necessità di rifare gli arredi rende molto improbabile che si possano riunire tutti gli interventi
Un solo bando potrebbe non essere sufficiente: all’orizzonte si staglia la prospettiva di due diversi appalti per i lavori di messa in sicurezza del Teatro Sociale, chiuso ormai dallo scorso maggio.
Sono giorni di frenetica pianificazione per il Comune di Lecco. È ormai evidente che i connotati tecnici e finanziari di quello che si annuncia come uno dei più sostanziosi investimenti del secondo mandato Brivio, non hanno ancora acquisito un limite ben definito, sia dal punto di vista quantitativo, sia da un’ottica meramente temporale.
L’operazione, che quanto a deleghe è di fatto in mano all’assessore ai Lavori pubblici Corrado Valsecchi, presenta in effetti numerosi ambiti ancora nebulosi. Proprio dalle colonne di ieri del nostro quotidiano, veniva citato il continuo aggiungersi di ulteriori elementi necessari al compimento reale e formale della messa in sicurezza.
Si è ben distanti dal punto iniziale in cui l’unica incognita per il rifacimento della volta pareva essere la presenza degli affreschi del Sora (e delle stringenti indicazioni conservative della Soprintendenza). Nel corso dei mesi successivi alla primissima perizia di staticità, si è poi aggiunto il tema dell’amianto, presente (seppur sotto stretto controllo) nell’intercapedine tra volta e dipinto, e pure la questione relativa alla certificazione prevenzione incendi.
A macchia d’olio
Elemento, quest’ultimo, che sta espandendo a macchia d’olio il campo d’azione sia del progettista (verrà verosimilmente individuato tra alcune settimane, tramite bando pubblico, e terminerà il suo compito non prima del prossimo autunno) sia dei futuri esecutori. Dagli impianti (uno su tutti il riscaldamento), alle uscite di sicurezza, agli arredi e ai palchetti: c’è da rifare tutto, in buona sostanza.
Ovvio che, rispetto a quanto inizialmente preventivato, salgano i costi e pure le tempistiche (si parla anche di 2-3 milioni di euro, ed è ormai irreale l’indicazione iniziale di soli due anni di stop).
Del resto, proprio il tema appena citato degli arredi (il rivestimento dei palchetti, il materiale ignifugo delle poltrone, le uscite di sicurezza e quant’altro) getta un’ombra sulla concreta possibilità di riunire l’intero corpus di opere sotto il cappello di un unico bando.
Le professionalità
Passi che le professionalità in gioco per un’eventuale rimozione dell’amianto e il rifacimento della volta possano comunque incaricarsi anche di tutto il vasto campo dell’impiantistica. Ma, considerati i termini con i quali sta emergendo il tema dell’arredo a norma di sicurezza, è sempre più probabile l’ipotesi che, terminata la fase di progettazione si possa anche provvedere a un’ulteriore gara di appalto. Cosa ne conseguirebbe? Ovvio che ogni bando pubblico ha tempi standard, ma anche una casistica abbastanza prevedibile di possibili rallentamenti.
Parliamo di eventuali rallentamenti nell’aggiudicazione definitiva, magari anche della possibilità di ricorsi. Senza contare che la stesura di un secondo capitolato sarebbe comunque lavoro in più per gli uffici comunali. Insomma, più che risparmiare sui tempi, come sarebbe intenzione della Giunta, ogni aspetto dell’ormai annosa vicenda del Teatro Sociale pare proprio cooperare a ulteriori e significativi rallentamenti.
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