Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 10 Maggio 2018
Le donne e il lavoro
Tessilmare al top
Il premio“Women Value Company”, l’azienda in finale per la capacità di valorizzare merito e talento femminili, Rezzonico: «La spesa arriva in ditta. E tutti a casa alle 17»
Il primo step del premio “Women Value Company 2018” organizzato da Fondazione Bellisario e Intesa Sanpaolo si è svolto il 7 maggio a Milano. E fra le aziende finaliste che hanno ricevuto una targa di riconoscimento c’è anche la lecchese Tessilmare di Sirtori guidata da Margherita Rezzonico.
L’iniziativa premia «le imprese capaci di valorizzare merito e talento femminili – spiegano gli organizzatori - attraverso politiche e strategie volte a garantire pari opportunità e riconoscimenti di carriera».
L’imprenditrice si dice «soddisfatta per il riconoscimento che va a premiare in sostanza l’apporto femminile nella gestione aziendale in termini di attenzione alle esigenze dei lavoratori».
«Nel mio welfare aziendale – aggiunge Rezzonico – in fondo non ho inventato nulla: ho importato almeno dieci anni fa, adeguandolo alla nostra realtà il modello americano, che punta a inserire iniziative che alleggeriscano certi aspetti di gestione di vita privata dei lavoratori favorendo i percorsi di crescita professionale e a rafforzare i rapporti di solidarietà fra colleghi, un metodo che negli anni non ha mancato di dare risultati in termini di buon clima aziendale e soddisfazione di tutti nel lavoro».
Rezzonico è presidente della Sirtori specializzata in tessuti tecnici e accessori per la nautica civile e militare destinati a 130 mercati esteri, con all’attivo la protezione di una serie di brevetti mondiali. Opera con 30 dipendenti divisi in parti uguali fra la sede lecchese e quella americana. Tutta la parte direttiva e amministrativa dell’impresa è in mano solo a donne (cinque in Tessilmare Italia e tre nella società commerciale aperta in Usa), mentre in produzione ci sono gli uomini.
Per lei il riconoscimento ha anche un valore aggiuntivo visto che, ci racconta divertita, «sono state le mie collaboratrici ad iscrivermi e ad avvalorare l’iscrizione con la direttrice della nostra banca. Io l’ho saputo solo quando è arrivata comunicazione che saremmo entrate in finale».
L’azienda applica da tempo per tutti una serie di iniziative di welfare che nella parte femminile impattano in modo particolare sull’alleggerimento di alcune incombenze, fra cui la consegna della spesa in azienda, in modo da restituire tempo di maggior valore alla vita famigliare. E per tutti il lavoro in azienda non termina mai oltre le 17. La coesione aziendale passa invece anche attraverso una serie di iniziative conviviali e di eventi organizzati per far star bene i nostri lavoratori e incoraggiare le buone relazioni fra loro».
Ciò è parte di un’innovazione a tutto campo, compresa quella di processo, di prodotto, di brevetto che l’azienda ha rafforzato soprattutto negli anni di crisi economica generale. Nel 2008 la crisi ha raggiunto la manifattura «ed era quello – ci dice l’imprenditrice – il momento di metter mano a nuove investimenti ma puntando sull’estero. Lo abbiamo fatto per tempo, prima che le difficoltà colpissero con forza anche il settore della nautica. Abbiamo investito nella sede americana per la commercializzazione su quel mercato del made in Italy che produciamo a Sirtori».
Una scelta accompagnata a un impulso di internazionalizzazione nei mercati d’Europa, Usa, Australia e Nuova Zelanda.
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