Cronaca / Merate e Casatese
Sabato 29 Giugno 2019
Landini ospite di Cgil Lecco
«Il governo ci ascolti»
Alla festa il segretario nazionale: «Salvini e la Lega prendono nove milioni di voti? I nostri sindacati hanno dodici milioni di iscritti»
L’annuncio di un’ipotesi di sciopero generale in ottobre, dopo quello dei trasporti già proclamato dai sindacati per il 24 e il 26 luglio «perché manca una politica di sistema dei trasporti aerei, pubblici e della logistica».
Ne ha parlato, fra l’altro, ieri sera a Olgiate Molgora il segretario generale della Cgil Maurizio Landini che ha inaugurato con un incontro pubblico moderato da Massimo Rebotti la tre giorni di “Diritti alla festa”, manifestazione organizzata alla Cgil di Lecco.
In sostanza, ha detto Landini, il Governo deve parlare con i sindacati. Se non lo fa «significa che non si vuole confrontare con i milioni di persone che hanno dato la delega al sindacato per rappresentarli. E chi non si confronta con i sindacati ha un’idea della democrazia pericolosa e pensa che, siccome sei stato votato, puoi fare quello che vuoi senza dover risponderne a nessuno». Chiaro il No di Landini alla “logica dell’uomo solo al comando” da cui arrivano «messaggi semplici, che semplificano tutto, prendendo in giro le persone».
Dal caso Alitalia (con l’incontro fra Governo e sindacati fissato per il 3 luglio) all’immigrazione (“non c’è nessuna invasione, c’è solo un agire sulla paura”), al salario minimo, al caso Ilva, al precariato, fino al riaccendersi delle crisi aziendali sono alcuni temi affrontati ieri con la stampa a margine dell’iniziativa.
Sul caso Ilva e sull’impatto che il rischio di chiusura annunciata da Arcelor Mittal per l’abolizione dell’immunità penale, l’appuntamento fra Governo e sindacati si terrà il 9 luglio, una data «già molto in là – ha detto Landini -, visto che dal primo luglio parte la cassa integrazione già annunciata. Si devono, invece, correlare gli investimenti alla legge sull’immunità penale, perché è esagerato pensare che chi subentra debba essere responsabile di quanto non è stato fatto prima”. Da parte sua Arcelor Mittal Italia “non deve fare ricatti né minacce, bensì chiedere, come noi, che siano rispettati gli accordi fatti col Governo un anno fa, facendo gli investimenti stabiliti per tutelare il lavoro e la salute delle persone. Non siamo disponibili ad accettare che salti il sistema siderurgico più importante d’Italia».
Per quanto riguarda invece il salario minimo e il rischio che la sua applicazione faccia saltare la contrattazione nazionale, ciò «dipende da come verrà fatta la legge. Se si fa prendendo a riferimento i contratti nazionali non si mette in discussione nulla, altrimenti potrebbe esserci questo rischio».
Il tema del precariato porterà attenzione anche ai tanti contratti di lavoro che saranno applicati ai giovani che lavoreranno per le Olimpiadi invernali e richiama la Carta dei diritti universali «che abbiamo presentato in Parlamento – ha ricordato Landini – e che sancisce il fatto che i diritti devono essere in capo alla persona e non ai rapporti di lavoro». Fra i temi di maggior interesse anche per Lecco c’è il riaccendersi di diverse crisi aziendali. Difficoltà che continuano fra “aumento di cassa integrazione, chiusure di imprese e minacce di licenziamenti, fra dati economici che confermano che non c’è ripresa”. Per contrastare tutto ciò serve “cambiare le politiche economiche e far ripartire gli investimenti. Serve avere un’idea di politica industriale che ad oggi il Governo non sta avendo. Un limite, questo, proprio anche dei Governi precedenti»
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