
Cronaca / Merate e Casatese
Mercoledì 15 Marzo 2017
Il turismo non decolla
«Ci vuole un’agenzia
o Lecco non ce la fa»
Tiene banco la mancata partecipazione di Lecco e del lago alla fiera internazionale di Berlino. Dadati: «Rimaniamo indietro»
«Ci vuole un’agenzia del turismo. Punto e basta». La mancata partecipazione del sistema turistico Lago di Como alla Itb di Berlino, la più grande fiera europea per operatori del settore (10mila espositori e 100mila visitatori da 184 paesi), europea e tra le più importanti al mondo, sta facendo arrabbiare molti.
Uno tra tutti è Fabio Dadati, titolare della Casa sull’Albero e da poco anche dell’Hotel Promessi Sposi e del ristorante Giovannino a Malgrate. Già assessore al Turismo provinciale, Dadati non ha dubbi: «Ogni giorno che passa c’è una competizione tra territori. Se tu rimani indietro, luoghi meno belli del tuo attrarranno più persone. Il brand Lago di Como non durerà per sempre, se non lo promuoveremo bene. È proprio in periodi di “vacche grasse” come questi, dei quali peraltro non abbiamo nessun merito, che dobbiamo prepararci».
La mancanza di coordinamento e di rappresentanza è evidente: «A noi manca un soggetto istituzionale anche se non si possono dare tutte le colpe alle istituzioni. Il sistema turistico Lago di Como, che prima faceva parte di una legge regionale, oggi è solamente un tavolo di confronto. C’era un soggetto che lavorava, prima: si facevano fiere all’estero, si producevano informazioni per i turisti». Poi, con l’incertezza sul “chi fa cosa”, ovvero su chi debba promuovere il turismo locale, dopo la parziale cancellazione delle province, tutto è venuto a cadere: «La Camera di Commercio di Como fa qualcosa con Andrea Camisasca, membro di Giunta con delega al Turismo. Ma la Camera di Commercio di Lecco sul turismo, non ha praticamente fatto nulla. Ci vorrebbe un delegato di Giunta con le giuste competenze. Siamo fermi, su questo».
Dadati attacca anche le associazioni di categoria, che sulla promozione concreta non avrebbero fatto nulla: «I prodotti informativi ci sono, soprattutto on line. Ma manca la strutturazione di proposte concrete e commerciali, il fare degli educational anche all’estero. Serve un’agenzia pubblica che faccia questo mestiere».
E Lariofiere che sta rifacendo il sito del sistema turistico e si propone come una sorta di agenzia del turismo? Per Dadati non può riuscirci: «Lariofiere è un ente fieristico e non ce la può fare a essere anche ente di promozione turistica. Eppure la gente che investe nel settore c’è». Dadati, infine, dà una bella stoccata a Brivio: «Affermare, come ha fatto il sindaco Brivio, che i tour operator non ci prendono in considerazione perché non abbiamo capienza di camere, è un ragionamento semplicistico. Prima di tutto: che turismo vogliamo? Quello “mordi e fuggi” dei pullman o di persone che vogliono apprezzare il territorio? Prima di dire che non ci sono le camere, tariamoci sull’offerta che vogliamo dare. Non penso a una clientela di ricchi ma di persone consapevoli. Però si torna daccapo: devi promuoverti. Se non lo fai, rischi di chiuderanno nel giro di tre anni».
Che Dadati probabilmente rischi di aver ragione lo si desume dalle risposte che ci danno sia il presidente della Camera di Commercio Daniele Riva che l’assessore al Turismo di Lecco Francesca Bonacina. Riva si dispiace di non poterci dire il perché il sistema turistico Lago di Como non fosse presente a Berlino. E, in fondo, questo non lo sapeva neanche Francesca Bonacina, che aggiunge, però, sulla linea di Dadati: «È ora di mettersi insieme davvero, concretamente, per trovare il modo per promuoverci. Il web marketing va bene, ma è evidente che è mancato il sistema. E mancherà ancora se non ci sediamo, non stabiliamo il da farsi, non mettiamo in comune le risorse e non ci promuoviamo tutti insieme. Facciamo un budget, stiliamo un calendario di fiere alle quali partecipare, e cerchiamo di rimediare».
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