Il racconto del farmacista rapinato
sulla porta di casa a Casatenovo: «Volevano zittirmi, stavo soffocando»

Casatenovo

«Stavo entrando in casa, ero sulla soglia, quando alle spalle ho visto un’ombra scura. Un uomo incappucciato, vestito di nero. Mi batte sulla schiena e in pochi attimi ho capito che c’era qualcosa che non andava. Poi è arrivato il secondo bandito, mi hanno spinto in cucina, mentre altri due complici facevano da palo. C’è stata una colluttazione». Guido Frigerio, 74 anni risponde al telefono dalla sua farmacia “Al Ponte”, di Milano. È già tornato al lavoro. Dietro al bancone, come sempre. Nonostante i lividi e le ferite. Vittima di un agguato, al rientro nella sua abitazione in un residence a Casatenovo. Venerdì sera, intorno alle 21,30, quattro balordi con il volto coperto lo hanno atteso sul cancello, costretto ad entrare in casa, percosso e rapinato. Un’aggressione con tutta probabilità pianificata in anticipo, con una ricognizione sul campo e informazioni precise sulle abitudini di spostamento della vittima. Sapevano che con sé aveva l’incasso della sua farmacia. «Io gridavo, chiedevo aiuto - prosegue il racconto dell’orrore -. Cercavo di divincolarmi, gli ho dato alcune gomitate. Uno dei due, indossava guanti di lattice nero, ha provato a tapparmi la bocca. Ho temuto mi soffocassero. È durato pochi minuti, ma mi è sembrata un’eternità. Poi è scattato l’allarme e probabilmente rendendosi conto che non riuscivano a immobilizzarmi, sono fuggiti lasciando sul pavimento due fascette da elettricista. Credo che l’intenzione fosse quella di legarmi».

I rapinatori sono scappati con lo zaino contenente l’incasso: ottomila euro. Ma se ne sono liberati quasi subito, gettando poco distante refurtiva e bottino, poi recuperati dai carabinieri. «I militari domenica mi hanno riconsegnato tutto - prosegue Frigerio -. Scrivetelo, è merito dei carabinieri: hanno ritrovato tutto. Avevo subito in passato furti in casa e anche una rapina diversi anni fa in farmacia. Ma mai così: davvero ho creduto di morire».

I militari della stazione di Casatenovo e del nucleo radiomobile della Compagnia di Merate stanno visionando le telecamere di sorveglianza sia private che pubbliche, in particolare i varchi per la lettura targa posizionati lungo la provinciale 51 la Santa. Una rapina anomala: la violenza, le botte e poi il bottino subito abbandonato. Frigerio ha scelto di non farsi medicare al Pronto soccorso e di tornare subito al lavoro. «Sto bene - conclude -. Vorrei ribadire però che non ho nessuna intenzione di farmi intimidire. Voglio vivermi questi ultimi anni in pace, nella mia Brianza. Ho appena perso mio moglie, quindi non ho paura della morte e nemmeno di questi loschi individui. Ancora grazie alle forze dell’ordine per quanto hanno fatto e per quello che faranno per identificare i banditi».

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