Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 29 Marzo 2016
I fiori degli amichetti
per salutare Ulaan
Celebrati lunedì a Cremella i funerali delle bambina di Rogeno morta il Venerdì santo dopo sofferenze e speranze
«Un viaggio senza ritorno se non in volo; in questo girotondo d’anime, più mi guardo in giro, più vedo che il mondo va avanti anche se tu non ci sei più. E allora sai che c’è? Prendo un treno che va a Paradiso città»: intonata alla chitarra, mentre nella chiesa entrava la piccola bara bianca, la canzone di Grignani ha suscitato un’emozione indicibile, scelta da mamma Simona e papà Sebastian Beregaud per salutare la loro Ulaan, stroncata a 5 anni da un tumore incurabile al cervello.
Il funerale, celebrato nella chiesa di Cremella - dove vivono i parenti della famiglia di Rogeno – ha voluto essere un omaggio il più possibile gioioso; un accuratissimo accompagnamento della cerimonia con canti – appunto, non tutti tradizionali - intonati a più voci ha trasformato la liturgia in una sorta di concerto in onore della bambina.
I palloncini, appesi fuori e dentro la chiesa, hanno simulato una festa, così come i vasetti variopinti portati in mano dagli amichetti: sono stati i soli fiori ammessi, infatti le offerte sono state destinate alla Pediatria dell’ospedale “Manzoni” di Lecco, dove la piccola ha concluso la sua breve vita; nuda anche la sua bara, ma ricoperta delle firme a matite colorate delle cuginette e dei coetanei, come fosse stata un’allegra lavagna.
Il servizio completo sulla cerimonia, nell’articolo su “La Provincia di Lecco” in edicola martedì 29 marzo.
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