
Robbiate
Furto di gioielli in villa a Robbiate. Martedì pomeriggio, attorno alle 18,30, cinque malviventi sono entrati in azione in via Consorziale, in cima al Respiro, mettendo completamente a soqquadro una villa di tre piani. Ad essere presa di mira, l’abitazione di Rolando Brembilla, che si trova in fondo alla strada che termina in una carrareccia che prosegue con i campi e i boschi che vanno verso l’osservatorio astronomico e la città di Merate.
La dinamica dell’ennesimo assalto nella zona residenziale di Robbiate è stata ricostruita con precisione grazie alle telecamere di videosorveglianza private che tengono sotto controllo le case dei residenti. Alle 18,25, gli occhi elettronici hanno registrato il passaggio di quattro uomini che, con il viso parzialmente travisato, attraversano un corridoio e entrano nel giardino della villa. Fuori, a fare da palo, in una delle due auto posizionate in posizioni opposte, un quinto complice. Dopo avere raggiunto l’abitazione presa di mira, i ladri infrangono i vetri di una finestra e alle 18,37 entrano. Subito scatta l’allarme. La sirena comincia a suonare ma i ladri salgono sul tetto e la neutralizzano.
Nei cinque minuti successivi, agiscono velocemente seguendo un copione conosciuto a menadito controllando uno a uno tutti i cassetti dell’abitazione. Un lavoro meticoloso. Al punto che, come riferisce il proprietario di casa, «in bagno, hanno addirittura smontato la struttura in legno attorno alla vasca idromassaggio pensando di trovare qualcosa di valore». Mentre i ladri frugano ovunque, i sensori di movimento interni continuano a registrare la loro presenza e a lanciare segnali d’allarme a Brembilla che è fuori casa. Il quale, preoccupato, chiama un vicino di casa, che proprio in quel momento sta entrando nel box e gli chiede se l’allarme è in funzione.
«Quando ho controllato - racconta il vicino - non c’era nulla. Mia moglie ed io ci siamo comunque messi a urlare, dicendo ai ladri che li avevamo visti, che i carabinieri erano stati informati e che avremmo liberato i cani». Forse anche per questo, alle 18,42 i delinquenti escono dallo stesso passaggio da cui erano entrati e si allontanano velocemente. Di lì a poco arrivano i proprietari, che raggiungono il vicino e i carabinieri nel frattempo entrati in casa scoprendo che il furto era stato consumato. «Vivo qui da ventitré anni ma negli ultimi anni questo è il terzo furto. In un caso, sono scappati senza entrare. Negli altri due, l’ultimo dei quali a novembre, sono invece entrati. Siamo spaventati ma, fortunatamente, sto notando che da qualche tempo a questa parte c’è parecchia coesione con i vicini di casa».
Uno spirito di collaborazione in funzione di mutuo aiuto che anche il vicino conferma. «Stiamo cercando di costruire una rete tra noi residenti per cercare di proteggerci in qualche modo. Di fronte a questi assalti non sappiamo infatti come difenderci e proteggere le nostre proprietà e le nostre famiglie».
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