Fuochi a Sartirana, contrari gli animalisti
«Danno ambientale alla riserva»

Merate Tutto pronto per la festa del prossimo 27 giugno. Le associazioni insorgono contro lo show pirotecnico «Gli uccelli si sfracellano sugli alberi»

Oltre duecento firme per dire no ai fuochi d’artificio sopra al lago di Sartirana, durante la festa della frazione, a fine giugno.

A lanciare una petizione che ha come obiettivo quello di arrivare a raccoglierne almeno cinquecento, in modo da convincere l’ente gestore della riserva - ovvero il Comune di Merate - a non concedere il permesso di sparare i fuochi il prossimo 27 giugno, il comitato civico ambiente, guidato da Elena Calogero .

«Abbiamo saputo che gli organizzatori stanno ultimando il programma della festa di Sartirana e che sono previsti i fuochi d’artificio per la fine del mese di giugno. Dal momento che il programma della festa del patrono deve essere autorizzato dal Comune, tre giorni fa abbiamo lanciato una petizione online per convincere il Comune a non concedere quel permesso».

Scopo della raccolta firme, che come detto ha già superato quota 250 ma che si prefigge di arrivare almeno a 500, spiega Elena Calogero, «non è impedire la festa o che la gente si diverta, ma evitare che vengano sparati i fuochi d’artificio a ridosso della riserva, causando problemi agli animali».

A causa dei botti provocati dai fuochi d’artificio, come vanno ripetendo ormai da anni le associazioni, gli animali, a cominciare da quelli domestici, si spaventano moltissimo. Se poi questi botti vengono sparati in prossimità di un sito protetto come è appunto la riserva del lago di Sartirana, le conseguenze sono anche peggiori.

«I fuochi di artificio a ridosso della riserva - precisa Calogero - sono il peggior disturbo antropico che si possa immaginare per gli uccelli. Sarebbe un gravissimo danno ambientale e metterebbe in pericolo le nidiate di quest’anno e gli stessi adulti. Per gli uccelli un botto causa uno spavento tale che li induce a fuggire, volando terrorizzati e andando a morire sfracellati addosso a qualche muro o albero».

Il Comitato, comunque, propone delle alternative. «Perché non trovare qualcosa di diverso? Oggi è possibile. Possono per esempio essere proposti dei giochi di luce o altro ancora».

«Comprendiamo - prosegue Calogero - che i fuochi d’artificio fanno parte della tradizione ma riteniamo che la tradizione possa anche essere superata in nome di una maggiore tutela ambientale. Autorizzare i fuochi è una grossa responsabilità e pensiamo che oggi ci siano gli strumenti per potere fare festa anche senza produrre quei rumori».

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