File sul ponte di Paderno, sala la protesta

Rfi possibilista: «Auto e treni insieme»

Al San Michele lunghe code nelle ore di punta

Paderno

Se con il ponte “ballerino” per vent’anni sono passati treni e auto assieme, perché adesso che è stato restaurato al prezzo di 20 milioni di euro, e dopo due anni di calvario, non si può più?

È la domanda che si pongono gli amministratori comunali di Calusco e Paderno, con il buon senso dell’uomo della strada.

Ed è lo stesso interrogativo che centinaia di automobilisti, corrieri, autisti, si fanno ogni giorno mentre smoccolano bloccati uno dietro all’altro al ponte nelle ore di punta: ovvero la mattina presto per il lato bergamasco, il tardo pomeriggio per il lato lecchese, con code che su via Festini a Paderno sono arrivate fino alla rotonda di via Gasparotto, distante quasi due chilometri.

Rete ferroviaria italiana ha promesso una revisione della decisione di bloccare il transito delle auto quando passano i treni una volta che saranno disponibili i dati dei sensori installati sul ponte: sono gli strumenti che monitorano i carichi e le vibrazioni e la tenuta della struttura.

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