Fermate soppresse ad Airuno e Osnago,
dura lettera di protesta a Lucente

Merate

Revoca con effetto immediato delle modifiche sulla linea preannunciate dal 19 marzo e un incontro urgente con l’assessore Franco Lucente.

È quello che, con una lettera indirizzata, oltre che all’assessore regionale anche a tutti i rappresentanti territoriali in Regione Lombardia, hanno chiesto i sindaci di Osnago, Felice Rocca, e di Airuno, Gianfranco Lavelli.

I due primi cittadini si dichiarano stupiti e increduli «nell’apprendere che, senza alcun preavviso, senza alcuna comunicazione all’utenza ed alle amministrazioni coinvolte, Trenord ha deciso di tornare indietro di 50 anni e di eliminare sulla linea S8, a corse alterne, le fermate di Osnago ed Airuno, nel viaggio da Milano P. Garibaldi a Lecco». Con l’aggravio che, domenica, nessun treno fermerà a Osnago.

Qual è il risultato di questa decisione, chiedono i sindaci? Un risparmio di appena 3 minuti, che tuttavia «penalizza decine e decine di pendolari, famiglie, studenti e lavoratori, che vedranno peggiorare, e di molto, la qualità dei loro spostamenti?».

Rocca e Lavelli, dopo avere evidenziato l’illogicità di tale decisione, ricordano che per coloro che utilizzano il treno ci saranno ricadute non solo in termini di tempo (almeno un quarto d’ora di viaggio in più) ma anche economiche (almeno 40 centesimi a tratta in più).

Ma al di là di questo, è la ratio alla base della scelta che i sindaci non comprendono. «Per questo territorio, che presto sarà stretto tra la Pedemontana che ormai avanza ed il nuovo ponte sull’Adda che minaccia di riversare su strade già congestionate migliaia di nuovi mezzi pesanti ed automobili, è decisamente un nuovo pessimo segnale ed è veramente troppo».

Da qui la richiesta a revocare le modifiche. Se non ci saranno risposte, i sindaci sono pronti a mobilitarsi. Nel frattempo, hanno chiesto l’aiuto e il sostegno di tutti i consiglieri regionali.

Sulla questione è subito intervenuta Azione. Che dopo avere definito «grave» la scelta di Trenord, sottolinea la necessità di «uno sforzo corale per trovare una soluzione concreta ed evitare una decisione simile».

«Azione non resterà ferma a guardare: faremo tutto il possibile per le corse da Osnago e Airuno. Se Trenord immagina di garantire la puntualità dei treni allungando l’orario di viaggio di 13 minuti a tratta, come ha fatto dal mese scorso, e riducendo le fermate siamo veramente sulla strada sbagliata. I treni sono corti e affollati, i parcheggi nelle stazioni sono pieni. Il servizio pubblico di trasporto ferroviario sta prendendo una piega non accettabile», osserva il segretario provinciale Eleonora Lavelli.

«Riducendo le fermate si snatura la logica delle linee “S” suburbane. È un passo indietro: si torna ai regionali vecchio stile in cui occorre controllare in che stazioni ferma il treno su cui si sale», afferma Mattia Muzio.

E conclude: «Se vogliamo una mobilità di trasporto pubblico che guardi oltre il pendolarismo, dobbiamo preservare quel poco che si è costruito».

Ma quanto sta facendo Trenord va nella direzione sbagliata

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