Fausto, una vita fra casa e lavoro:
«Aveva quella moto da pochi giorni»

La moto a bordo della quale Fausto Cazzaniga, 48 anni, ha perso la vita venerdì era entrata nel box del barzanese appena pochi giorni fa. Lo racconta Nike Rakai, da ventitré anni collega di Fausto alla vetreria Voleno Felice di Viganò. «Fausto era appassionato di moto ma da anni non ne aveva una. Ne aveva acquistata una, una 700 cc. appena la scorsa settimana. Gliel’avevano consegnata sabato».

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A bordo di quella moto, venerdì è partito per un giro lungo le strade della Valtellina. Uno giro che tuttavia si è concluso con il tragico volo nel dirupo, dove alcuni pastori hanno trovato il suo corpo ormai senza vita attorno alle 17. Oltre che di moto, Fausto era anche appassionato di basket. Aveva giocato in diverse squadre della zona fino a quando, a causa dei problemi a un ginocchio, era stato costretto a rinunciare alle partite.

Ultimo di quattro figli, viveva, come ricorda il vice-sindaco Giancarlo Aldeghi, in via Prebone, nella casa che, fino a un paio di anni fa, aveva condiviso con il papà, che proprio nel 2022 se ne era andato. A diffondere la notizia della tragedia tra chi lo conosceva, soprattutto tra i colleghi di lavoro, un’impiegata dell’azienda di Viganò che, mentre era in vacanza, ha scoperto quello che era accaduto a Fausto leggendo la notizia sul web. Ripresasi, ha comunicato quanto scoperto ai titolari dell’azienda e ai colleghi.

«Da noi - racconta Ivo Voleno, titolare della vetreria - Fausto lavorava da sempre. La nostra è un’azienda famigliare. Per questo, per noi Fausto era come uno di famiglia. Si occupava di spedizioni e di logistica. Quando abbiamo saputo della sua morte, siamo rimasti frastornati. Stiamo cercando di capire come muoverci e quali saranno i tempi delle esequie». «Non sapevo avesse comprato una moto - aggiunge Voleno. - Anni fa, aveva avuto un piccolo incidente e in seguito a quella caduta aveva deciso di venderla. Se avessi saputo di questa intenzione, l’avrei sconsigliato di comprarsene un’altra».

Fausto, continua Voleno, «era un ragazzo d’oro. Un bravissimo lavoratore. Era un po’ chiuso ma sul lavoro era molto attento. Era quel tipo di persone a cui vengono demandate moltissime mansioni e che, appena manca, uno se ne rende subito conto». Sconvolto anche l’altro titolare dell’azienda, Fabrizio Voleno. «Fausto era formidabile. Silenzioso, tranquillo, corretto e un attimo lavoratore. Sapevo della sua passione per la moto. Chissà che cosa è accaduto. Certamente era una persona attenta che quando andava in moto non faceva il pilota. Forse, l’incidente è stato provocato da un mancamento o da una svista». Non ancora fissata la data delle esequie.

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