Ex Vismara, respinto il ricorso dell’Immobiliare Casatenovo

Respinto il ricorso dell’Immobiliare Casatenovo contro la decadenza dell’accordo di programma per il recupero del centro e degli immobili ex Vister ed ex Vismara.

L’immobiliare si era appellata al tribunale amministrativo per difendere i propri interessi, visto che dopo la decadenza dell’accordo c’era stato un provvedimento del sindaco che aveva fatto decadere anche il piano integrato di intervento relativo alla parte dell’immobiliare e della Vismara.

La Devero invece aveva non solo depositato le proprie fidejussioni e portato avanti la convenzione, ma «si è fatta carico degli impegni assunti e inizierà le opere entro l’anno», spiega la vice sindaco Marta Comi, che in tutti questi anni ha seguito la vicenda passo passo. Vismara e Immobiliare Casatenovo erano «rimaste inadempienti, non firmando la convenzioni attuative, né depositando le fidejussioni a garanzia delle opere da realizzarsi, demolizioni e bonifiche sopra a tutte».

Dopo la decadenza dell’accordo, ad inizio 2023, erano stati dati 90 giorni alle due società per firmare le convenzioni e depositare le fidejussioni ma il termine era scaduto con un nulla di fatto. Salvo poi ecco arrivare il ricorso, ma il Tar, che pure si è preso parecchio tempo per esprimersi, ha dato piena ragione al Comune: «Il Tar ha infatti respinto tutte le argomentazioni del ricorso, dal dichiarato vizio di incompetenza relativo alla diffida firmata dal sindaco l’8 febbraio 2023, che invece, essendo stata emessa secondo la legge regionale, risulta pienamente legittima ed efficace, all’obiezione relativa alla mancata proroga dei tempi per l’attuazione dei PII, rilevando che la norma prevede la possibilità di decadenza per evitare che un piano urbanistico rimanga in sospeso a tempo indeterminato in attesa della firma della convenzione.

Infine il ricorso di Immobiliare Casatenovo è stato respinto anche in merito alla contestazione delle presunte intenzioni dell’Amministrazione che una volta decaduti i PII avrebbe voluto rideterminare una nuova disciplina urbanistica nell’area del Centro attraverso una variante al Pgt, intenzioni che il TAR ribadisce come assolutamente legittime essendo un effetto conseguente alla decadenza». Adesso dovrebbe aprirsi un nuovo capitolo, dettato dalla disciplina del Piano di governo del territorio, che riduce le volumetrie del 30%, prevede un parco pubblico da 20 mila metri quadri, una piazza, una sala polifunzionale, il mantenimento delle caldaie: «Ci auguriamo ora che non siano più le aule dei tribunali a venire interessate dalla riqualificazione del centro del nostro paese, ma che ci siano imprenditori concreti e determinati che intendano portare avanti quanto previsto dal nuovo PGT appena approvato»

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