Due mozioni sul futuro del Mandic
E in settimana arriva Guido Bertolaso

Merate Le prese si posizione saranno discusse giovedì 23 novembre in Consiglio comunale - L’assessore regionale al Welfare incontrerà i sindaci per discutere del ruolo dell’ospedale

La prossima settimana, l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso sarà a Merate. Incontrerà i sindaci per discutere, come promesso sabato scorso in videocollegamento, il futuro dell’ospedale Mandic.

Giovedì, 23 novembre, il Consiglio comunale di Merate discuterà inoltre due mozioni, entrambe sull’ospedale.

Evitare l’impoverimento

La prima ad essere analizzata sarà quella preparata dal Pd cittadino, predisposta da Aldo Castelli, capogruppo di Cambia Merate, con Andrea Robbiani, consigliere di maggioranza. Subito dopo sarà presentata la seconda, sostenuta dai consiglieri di maggioranza (tranne Robbiani, dunque), a partire dal capogruppo Alessandro Vanotti, che ha trasformato in mozione il documento messo a punto dai venticinque sindaci di Meratese e Casatese, e inviato all’assessore regionale.

Sostanzialmente, anche se con forme e toni diversi, i due documenti chiedono la medesima cosa: evitare che l’impoverimento del Mandic, sotto il profilo di reparti, servizi e personale, prosegua.

Si chiede inoltre di precisare, in un documento condiviso con i sindaci del territorio, quale fisionomia dare all’ospedale, esaltando peculiarità che lo rendano attrattivo sia per i pazienti sia per i professionisti.

Si tratta di stabilire, nel mutato panorama sanitario, a che quale ruolo destinare un ospedale come il Mandic che, per dimensioni, non può aspirare a diventare un hub come il Manzoni di Lecco, da cui dipende, ma che allo stesso tempo patisce l’attrattività di strutture dello stesso livello come l’ospedale di Vimercate o di Ponte San Pietro.

Stesso obiettivo, non il tono

«La nostra mozione - sottolinea Vanotti - rappresenta tutti i sindaci. Ci aspettiamo che venga votata da tutti, perché chiediamo quello che i sindaci hanno messo nero su bianco e chiesto all’assessore. La mozione, insieme alla lettera, è una forte sollecitazione per la Regione, dato che è veramente trasversale. Siamo infatti convinti che, quando si tratta di temi tanto delicati, non basti fare un flash mob in piazza, ma occorra seguire i canali ufficiali».

Se Merate è il primo Comune dove approda la mozione figlia del documento dei sindaci, lo stesso dovrebbero fare a brevissimo anche tutti gli altri Consigli comunali. «Questo - ricorda Fabio Vergani, presidente dell’assemblea dei sindaci di Merate - è l’accordo. Poi, chiaramente, ogni singolo ente è sovrano».

Essendo presentata dalla maggioranza, la seconda mozione sarà sicuramente approvata.

Resta da capire come si comporterà la minoranza. «La mozione della maggioranza - anticipa Castelli - ha toni più morbidi della nostra. Non ho nessun problema ad approvarla. Vedremo che cosa faranno loro con la nostra. Vorrei comunque sottolineare una cosa importante: la mozione del Pd ha avuto il merito di mettere in moto quello che sta accadendo adesso, cioè di avere dato una mossa ai sindaci. Se non ci fosse stata, saremmo arrivati a fine consigliatura senza fare nulla per l’ospedale».

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