Corruzione nel Comune di Usmate, a processo anche l’imprenditore di Imbersago Alberto Riva

Il tribunale di Monza deciderà il prossimo 20 giugno

Imbersago

E’ una decisione “estiva” quella attesa il prossimo 20 giugno al tribunale di Monza, per il processo sulla presunta corruzione nel comune di Usmate Velate, che vede coinvolto, tra gli altri, il costruttore di Imbersago Alberto Riva, titolare di molti cantieri aperti anche nel lecchese, per il quale potrebbe essere dichiarato il rinvio a giudizio. All’udienza celebrata oggi in molti si aspettavano il pronunciamento del gup Silvia Pansini, ma è stata invece una giornata caratterizzata da un supplemento di conclusioni, visto che il pubblico ministero ha replicato alle arringhe dei legali, ed è stato imitato anche da altri avvocati, sia di parte civile, che delle difese.

Tra i primi hanno ripreso parola anche due dei professionisti che rappresentano in giudizio i promissari acquirenti del cantiere Verde Manara, il complesso residenziale con piscina sequestrato dalla magistratura (e per il quale è stata chiesta la confisca) sul quale ruotano accuse di corruzione e lottizzazione abusiva (e le vicende di oltre venti famiglie che hanno investito i loro risparmi) che vedono coinvolti il costruttore Riva e l’ex funzionario del comune brianzolo Antonio Colombo. Quest’ultimo, sotto accusa per diversi capi di imputazione, ha scelto la via del rito abbreviato: per lui il pubblico ministero Carlo Cinque ha chiesto la condanna a 8 anni di reclusione.

Diversa la scelta difensiva di Riva, che ha discusso l’udienza preliminare e che pertanto potrebbe affrontare le accuse nel giudizio ordinario, così come l’altro imputato della provincia di Lecco Luigi Roncalli, classe 1972, di Robbiate, anch’egli imprenditore. Quattro anni e mezzo e un anno e mezzo di reclusione, invece, è la pena chiesta nelle scorse udienze nei confronti degli altri impresari  Galdino e Donato Magni, nati a Missaglia e a Merate, e due anni e nove mesi quella per la brianzola Antonella Cantù.

Tra gli imputati figura anche Francesco Calogero Magnano, geometra, professionista molto vicino a Silvio Berlusconi, finito nei guai per una presunta tangente versata per la costruzione di un centro commerciale (anche per lui possibile rinvio a giudizio). L’inchiesta sul presunto malaffare urbanistico a Usmate, aveva portato ad aprile 2024 all’emissione di nove misure cautelari che avevano raggiunto anche Riva, finito prima in carcere e poi ai domiciliari nella sua elegante dimora a Imbersago.

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