Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 15 Settembre 2015
Chieste cinque condanne
per i rifiuti Perego
Chiusa ieri l’istruttoria del processo con ventuno imputati per il presunto traffico illecito - Arringa del pm, due anni e sei mesi per Ivano Perego, un anno e quattro mesi per i fratelli Elena e Claudio
Cinque da condannare e sedici da assolvere. Il pm Alessandra Dolci della Procura distrettuale antimafia di Milano ieri ha motivato le richieste di pena al presidente del tribunale Enrico Manzi, in veste monocratica, da infliggere a chiusua del maxiprocesso per lo smaltimento e illecita attività di utilizzo di terra, rocce di scavi, materiali di demolizioni, operato dalla Perego Strade e imprese collegate.
Due anni e sei mesi di reclusione è la pena chieste per Ivano Perego, senza attenuanti generiche, difeso dall’avvocato Barbara Belloni; un anno e quattro mesi per il fratello Claudio Perego, già amministratore, e un anno alla sorella Elena, difensore l’avvocato Davide Monteleone, accusata come amministratore unico della “Figc srl” per la gestione dal dicembre 2008 al settembre 2009. Per il pm Dolci le attenuanti generiche possono essere riconosciute ad entrambi. Un anno e quattro mesi è la pena proposta sia per Paolo Sala, ingegnere civile e ambientale, difeso dall’avvocato Marcello Iantorno, sia per Tommaso Ghezzi, difeso dall’avvocato Marco Rigamonti, chiamato in causa come presunto “capo” degli autisti.
Il pm Dolci ha poi motivato la richiesta di mandare assolti “per non avere commesso il fatto” sia il liquidatore della “Perego Strade” Andrea Pavone, sia Giovanni Barone, direttore tecnico Figc, e degli altri quattordici “padroncini”, autisti, collaboratori o dipendenti di “Perego Strade” e “Perego Genarl Contractor”, perseguibili soltanto per i reati contravvenzionali.
L’articolo completo su La Provincia di Lecco di stamattina, 15 settembre
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