
Cronaca / Merate e Casatese
Domenica 09 Febbraio 2025
Cercatori d’oro nell’Adda, il Parco ammonisce: «Pratica vietata»
Paderno d’Adda
Diventa più difficile la vita dei cercatori d’oro nell’Adda. Il parco Adda Nord è intervenuto in merito ricordando che la pratica è vietata perché a quanto pare raccogliere qualche sassolino potrebbe compromettere l’habitat.
A quanto pare per qualunque attività nel nostro paese c’è una norma, ed anche in questo caso non manca: «Con riferimento a recenti notizie apparse su canali di comunicazione locali, in merito a segnalate raccolte di oro nelle acque del fiume Adda, si ritiene opportuno informare che nel territorio del Parco naturale Adda Nord la ricerca e raccolta di minerali, come anche di fossili, è vietata, se non per motivi di ricerca scientifica, autorizzata dall’Ente gestore – recita una nota del parco - Una norma che intende garantire il rispetto delle caratteristiche naturali e paesistiche, evitando di compromettere la salvaguardia degli habitat e della fauna protetta. Ove consentita, tale attività richiede autorizzazioni di ulteriori soggetti, configurandosi come attività di ricerca mineraria o esercitata in acque appartenenti al demanio idrico».
Come si ricorderà, lo scorso fine settimana alcuni cercatori d’oro si erano messi all’opera nella zona della Rocchetta della chiesetta di Santa Maria Addolorata dove inizia il tratto roccioso leonardesco. Qui avevano incontrato l’ex custode della Rocchetta ed ora cicerone della chiesetta di Santa Maria Addolorata, Fiorenzo Mandelli. Frequenta il fiume e l’alzaia da quindici anni praticamente ogni giorno, ecco come aveva raccontato l’incontro: «Armati della classica «padella» setacciavano il greto del fiume alla ricerca di pagliuzze d’oro o pepite. Le ricerche sulle sponde dell’Adda sono favorite dal basso livello del fiume di questo periodo. I cercatori d’oro, cercano luoghi appartati. Una volta posizionati prendono la loro batea (termine tecnico della «padella» usata dai cercatori) e la immergono nell’acqua dell’Adda iniziando a setacciare il greto, e poi con la canaletta (attrezzo di legno o metallo scanalato) iniziano a filtrare il materiale alla ricerca di qualche pagliuzza d’oro. Un lavoro pesante, ma alla fine di una giornata trascorsa all’aria aperta, a volte i risultati arrivano. Questa volta hanno avuto fortuna».
L’Adda è uno dei fiumi italiani più ricchi d’oro e le ricerche normalmente si svolgono soprattutto nella zona di Rivolta d’Adda. L’ultimo ritrovamento di oro nelle nostre zone risale al 2022, quando i cercatori tornarono dopo il periodo della pandemia, in precedenza i ritrovamenti risalgono al 2015, quando un appassionato di Concorezzo, con un passato da archeologo, trovò varie pepite, fra cui una da 12 grammi, che alla valutazione odierna di 87 euro al grammo la farebbero valere circa 1000 euro.
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