Cronaca / Merate e Casatese
Martedì 28 Gennaio 2020
Casatenovo «Sgominato
un ramo della ’ndrangheta»
Tre arrestati con l’accusa di aver messo in piedi delle società fittizie con cui evadere l’Iva e l’Ires Sarebbero stati al vertice di un sistema che riciclava i soldi dei boss, uno è ritenuto far parte di un giro di usura
Sono accusati di essere uno dei bracci operativi della cosca ’ndranghetista Morabito-Bruzzaniti in Lombardia e di aver messo in piedi un sistema di società fittizie con cui evadere Iva e Ires.
Nella mattinata di ieri tre cittadini di Casatenovo, il 53enne Alessandro Magnozzi, un uomo di 34 anni e un altro di 59 anni, sono finiti in carcere in quanto ritenuti, dagli inquirenti, al vertice di un sistema criminale che riciclava i soldi dei boss mafiosi e che otteneva ingenti guadagni nel settore delle telecomunicazioni attraverso il meccanismo della “frode carosello”.
Scatole cinesi
Attraverso, cioè, l’interposizione tra il fornitore e l’acquirente di società cartiere, sostanzialmente scatole vuote rette da prestanomi, allo scopo di rendere impossibile tracciare i movimenti di denaro, per poi omettere i versamenti Iva.
L’operazione, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano, con l’ausilio di 300 finanzieri della Guardia di Finanza di Milano e Lecco e del Servizio centrale di investigazione sulla criminalità organizzata di Roma, è scattata alle prime luci dell’alba tra Lombardia, Piemonte, Lazio, Valle d’Aosta e Calabria e ha portato a dodici ordinanze di custodia cautelare in carcere, 6 ai domiciliari (tra cui anche un residente a Milano, ma nato a Lecco) e due ordini di dimora. I 20 sono indagati, a vario titolo, per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, estorsione, usura e auto-riciclaggio.
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