Cronaca / Merate e Casatese
Venerdì 01 Ottobre 2021
Casatenovo, Materie prime più care,
stop all’appalto della scuola media
Il capitolato di gara della scuola media approvato due anni fa ora è inadeguato
Il Comune ha fermato la procedura: «Vogliamo evitare che il cantiere si blocchi una volta partito»
L’impennata dei prezzi materie prime fa slittare il cantiere della nuova scuola media.
È ormai sotto gli occhi di tutti con le bollette di gas e luce che aumenteranno del 30 e del 15%, ma già dalla scorsa primavera la maggior parte delle materie prime ha subito rincari che vanno dal 30 al 50%. Ferro, legno, alluminio, cemento, plastica, prodotti chimici, c’è penuria ed i prezzi salgono. Purtroppo queste dinamiche cominciano a riflettersi anche sulle opere pubbliche, quanto meno nel caso di Casatenovo.
Già da aprile
Lo scorso aprile l’amministrazione comunale avrebbe dovuto firmare il contratto con la Operazione Srl di Napoli, che aveva vinto la gara d’appalto. Ma da subito, quando è iniziata la dinamica di risalita dei prezzi, con le prime avvisaglie arrivate già a marzo e una serie impressionante di aumenti praticamente settimanali in aprile, il Comune ha deciso di aspettare. «La vicenda dell’appalto per la scuola media di Crotta – spiega il sindaco Filippo Galbiati – è cominciata con due ricorsi, uno sulla direzione di gara ed un altro per un rilievo sull’interpretazione che la stazione appaltante provinciale aveva dato sui subappalti e che ci ha costretto a rifare la gara. Ad aprile di quest’anno prevedevamo la chiusura della vicenda con la firma del contratto, la nostra aspettativa era una partenza del cantiere ma la situazione nel nostro paese è di preoccupazione per tutti gli enti pubblici. C’è stato un aumento dei costi dei materiali per edilizia, del legno, del ferro del rame. Aumenti importanti, siamo in una fase in cui è cambiato tutto rispetto a quella della gara d’appalto pre covid».
Il che vuol dire che l’importo della gara d’appalto si basa su prezzi delle materie prime molto più bassi rispetto a quelli che dovrebbe pagare l’impresa in caso di acquisto da oggi in avanti. «Il rischio è che poi il cantiere si fermi, ed è una cosa che vogliamo evitare a tutti i costi. Della situazione se ne sta occupando il governo, c’è una insostenibilità delle condizioni attuali dei costi rispetto alla proposta economica d’appalto. È un elemento da trattare con prudenza, non ci sono riferimenti normativi chiari e consolidati che ci rendano sereni sulla prosecuzione del cantiere e sul percorso da intraprendere».
L’amministrazione ha preferito aspettare ma la scorsa estate si è mossa cercando una sponda con la Regione Lombardia, da cui si è fatta aiutare.
«Per vedere gli attuali prezzi delle materie prime, la Regione si è presa parecchio tempo, da qualche giorno ci ha dato una tabella e una proposta, oggetto in questi giorni di incontri con l’azienda per trovare un accordo».
«Ci stiamo lavorando»
Galbiati assicura che l’interesse dell’amministrazione e del paese è che «il cantiere parta quanto prima, è una materia delicata, dobbiamo sapere di poter far partire il cantiere con un margine di sicurezza, quando sappiamo che non rischia di fermarsi. E’ una difficoltà generalizzata che vivono tanti altri enti pubblici, ma anche molte aziende».
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