Il Parco di Montevecchia e della Valle del Curone lancia un progetto di citizen science per monitorare la presenza di due specie di scoiattoli: il nativo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris) e l’invasivo scoiattolo grigio nordamericano (Sciurus carolinensis).
La distinzione tra le due specie è relativamente semplice anche per i non esperti. Il tratto distintivo principale dello scoiattolo rosso sono i caratteristici ciuffi auricolari, completamente assenti nello scoiattolo grigio. La colorazione del mantello può essere fuorviante: mentre lo scoiattolo rosso può variare dal marrone al rosso fino al nero, lo scoiattolo grigio presenta un mantello grigio cenere con sfumature rosso mattone su fianchi, zampe e capo, e una caratteristica bordatura bianca sulla coda. Le dimensioni sono un altro elemento distintivo: lo scoiattolo rosso misura 198-250 mm (testa-corpo, escludendo la coda), mentre lo scoiattolo grigio è significativamente più grande, raggiungendo i 380-525 mm.
Il comportamento delle due specie è molto diverso: lo scoiattolo grigio è più socievole, trascorre molto tempo al suolo alla ricerca di cibo e si adatta facilmente agli ambienti urbani. Lo scoiattolo rosso, invece, è schivo e arboricolo. Per cercare di salvare la specie nativa, insieme all’università di Milano, il parco ha lanciato un censimento. «Possono partecipare tutti quelli che frequentano il parco - spiega il presidente Giovanni Zardoni. - Basta avere uno smartphone e un account Google. Nel momento dell’avvistamento, occorre seguire una procedura abbastanza facile che permette di inviare al parco le coordinate del luogo in cui si è visto o un esemplare di scoiattolo rosso o uno di scoiattolo grigio».
I dettagli sono su un documento reperibile sul sito del parco del Curone. La storia degli scoiattoli nel parco è emblematica: dopo una reintroduzione di successo dello scoiattolo rosso tra il 1998 e il 1999, un censimento successivo ha rivelato una preoccupante espansione dello scoiattolo grigio, inizialmente presente in una villa privata a Monticello.
«I dati raccolti saranno confrontati con quelli del 2008, quando vennero contati oltre 500 scoiattoli molti dei quali grigi», continua Zardoni. «Sulla base dei risultati, saranno poi valutate eventuali strategie di intervento». Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e le guardie ecologiche volontarie, potrebbe essere il primo di una serie di monitoraggi. «Stiamo considerando di estendere questa iniziativa ad altre specie, sia animali che vegetali», anticipa Zardoni. «La problematica delle specie invasive riguarda infatti anche il mondo vegetale, come dimostrano le palme che stanno colonizzando spontaneamente i nostri boschi».
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