«Sappiamo che stava sistemando il tetto della sua vecchia casa. Si stava occupando dei coppi. Poi, che cosa sia accaduto e come sia avvenuto l’incidente non lo sappiamo».
Luca Dozio, genero di Ermanno Galbusera, 83 anni, morto in seguito a un infortunio domestico avvenuto mercoledì mattina in via Campanile a Beverate, commenta così la tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia. «Sappiamo che c’era una scala e una pertica e che probabilmente stava sistemando il tetto. Se sia caduto, scivolato o abbia avuto un malore o un mancamento dovuto al caldo non lo sappiamo».
Né, probabilmente, lo si saprà mai. Dal momento che l’incidente è avvenuto all’interno della proprietà privata della famiglia Galbusera e che non ci sono altri coinvolti, il magistrato di turno, sulla base degli elementi forniti dai carabinieri, ha subito liberato la salma. Nel primo pomeriggio, la salma dell’anziano è stata riportata a casa e restituita ai parenti, che hanno potuto organizzare immediatamente i funerali.
Venerdì mattina alle 10, nella chiesa parrocchiale di Brivio, l’addio. Galbusera era una persona molto attiva e molto impegnata. Ai ricordi degli ex amministratori di Brivio, Stefano Motta e Ugo Panzeri, con cui Ermanno Galbusera aveva collaborato personalmente una ventina di anni fa, si è aggiunto anche quello dell’attuale primo cittadino, Federico Airoldi. «La scomparsa di Ermanno Galbusera ha fatto scendere sulla nostra comunità una sensazione di sconforto e di dolore per le tragiche circostanze con cui è avvenuta. Ci ha lasciato una persona appassionata di politica che ha saputo interpretare il suo ruolo di consigliere comunale nel senso migliore del termine, sempre disponibile e propositivo nei confronti dei cittadini e delle istituzioni. Lo ricordiamo con gratitudine per il suo straordinario contributo alla nostra comunità e per il suo impegno sociale». Parole che raccontano bene chi era Galbusera.
«Ermanno - continua ancora il genero - era una persona assolutamente in gamba. Stava benone, era in forma. Tutti noi ci meravigliavamo per com’era nonostante l’età. Per noi era un tuttofare. Dava una mano anche in parrocchia, anche se ultimamente meno che in passato». Negli anni, tuttavia, Galbusera si è sempre messo a disposizione dei suoi concittadini. Prima ancora dell’impegno in politica, soprattutto nell’ambito della protezione civile, come ha ricordato l’altro giorno Panzeri, aveva sempre aiutato tutti quelli che gli si rivolgevano per compilare la dichiarazione dei redditi. Per anni, aveva lavorato come dirigente della Banca Popolare di Lecco. Quando la banca era stata acquisita dalla Deutsche Bank, Galbusera era stato trasferito a Milano, dove aveva terminato la sua carriera. Oggi, a dirgli addio saranno in tanti. A cominciare dalla vedova Angela Maria e dalle tre figlie Silvia, Lorenza ed Elisa.
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