Amicizia sui social, truffata anziana: derubata di quasi 100mila euro. Nei guai un 42enne di Robbiate

Robbiate

La trappola scatta via social network fingendosi persone in difficoltà, e facendo leva sulla fragilità della vittima, in questo caso una signora anziana di Roma che, nell’arco di poco più di un anno avrebbe versato una somma pari a 93mila euro a un gruppo di truffatori con base tra il Meratese e il comune di Carnate, in provincia di Monza, nel quale è attivo un internet point al centro della vicenda.

L’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore monzese Carlo Cinque per il presunto reato di truffa aggravata, nasce dalla denuncia partita dall’entourage familiare della donna, che risiede appunto nella capitale, e arriva in Brianza partendo dai primi accertamenti della polizia postale, e viene poi affidata ai finanzieri del Gruppo di Monza, comandati dal tenente colonnello Antonio Dima.

Le indagini sono ancora in corso e coperte dal segreto istruttorio. Secondo quanto emerso, tuttavia, le persone iscritte nel registro degli indagati sono 13, e nei giorni scorsi gli investigatori hanno eseguito varie perquisizioni a Carnate e in varie località della provincia di Lecco. L’uomo al centro degli accertamenti sarebbe un 42enne del Bangladesh (stessa nazionalità dei presunti complici), difeso dall’avvocato Antonio Crea, con una residenza ufficiale a Robbiate e titolare dell’internet point di Carnate a cui risultano riferibili varie carte telefoniche da cui sono partiti i messaggi per truffare la donna, nonché numerose carte ricaricabili su cui sono stati dirottati i soldi.

Parecchio materiale di interesse investigativo sarebbe stato trovato nella sede della «Punto Servizi» di via Parini, ancora a Carnate, società intestata alla moglie del 42enne: in uno zaino sarebbero stati trovati i documenti di altri indagati, oltre a decine di ricevute di servizi di trasferimento di denaro, 155 carte prepagate e 227 simcard telefoniche.

Altre perquisizioni sono state effettuate a Olgiate Molgora e Osnago. I fatti risalirebbero al periodo compreso tra marzo 2023 e giugno del 2024: l’accusa è di aver creato un profilo Facebook di un uomo, un padre di famiglia in difficoltà, instaurando con l’anziana un rapporto di falsa amicizia. Avrebbero sfruttato la sensibilità della donna, parlando di una finta situazione familiare problematica e l’avevano così convinta a effettuare i primi bonifici su carte prepagate «Mooney» a loro intestate.

Il raggiro avrebbe preso una piega ancora più pesante con la storia del viaggio in Africa, e della necessità di denaro per far tornare in Italia la figlia minorenne coinvolta in un guaio giudiziario all’estero. Tutto ovviamente falso. Nel complesso, i versamenti contestati sarebbero 19, alcuni dei quali di ben 10mila euro: il denaro sottratto con l’inganno alla donna ammonta complessivamente a 92.500 euro.

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