Cronaca / Merate e Casatese
Giovedì 31 Dicembre 2020
Airuno: «Carlo vuole tornare,
faremo ricorso»
All’indomani della decisione del giudice tutelare di rigettare l’istanza di revoca, l’avvocato Agazzi rilancia
«Per noi il professore è in grado di intendere e volere e non pensiamo sia stato un ricovero spontaneo, al contrario»
Immediato ricorso per riportare Carlo a casa il prima possibile. L’avvocato Silvia Agazzi che difende gli interessi del professor Gilardi, 90 anni di Airuno, al centro di una complicata vicenda giudiziaria e da due mesi ospite della rsa Airoldi e Muzzi di Lecco in attesa che si trovi una sistemazione adeguata dove possa vivere, annuncia i nuovi passi che intende compiere dopo che nella giornata di martedì il giudice tutelare Marta Paganini ha rigettato la sua richiesta di revoca, o in subordine sostituzione, dell’amministratore di sostegno, l’avvocato Elena Barra.
La decisione
«La nostra istanza – spiega l’avvocato Agazzi - è stata rigettata, perché secondo il giudice non c’è stata nessuna azione contraria alla volontà di Carlo, ma anzi sarebbe stata rispettata la sua volontà. L’amministratore avrebbe agito in maniera corretta in base al suo incarico, compreso il trasferimento in rsa. Il giudice sostanzialmente sostiene che Carlo sia andato spontaneamente. Chiaramente non siamo d’accordo che sia sia trattato di un ricovero spontaneo. Entro 10 giorni valuteremo se fare ricorso, ma la nostra intenzione è quella di procedere in tal senso».
Secondo l’avvocato Agazzi la volontà del professor Gilardi sarebbe sempre stata quella di rimanere nella propria abitazione di Airuno e avrebbe quindi subito la decisione di trasferirsi nella rsa.
«Per noi Carlo è assolutamente in grado di intendere e volere, può decidere per sé e deve tornare a casa. Ma comunque ci sono tante soluzioni, c’è stata grande disponibilità del paese: come si gestiva prima da solo, ancor meglio potrebbe fare adesso dato che è stata manifestata attenzione da molto persone, anche assistenti sociali».
Un provvedimento, quello preso dal giudice in realtà, reso necessario in quanto il professor Gilardi si trovava in una situazione ritenuta essere di pericolo per la sua salute e il suo benessere psicofisico, vivendo, senza rendersene conto, in condizioni di estrema trascuratezza personale, nonché di totale abbandono della sua abitazione.
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