Cronaca / Lecco città
Giovedì 15 Marzo 2018
Welfare aziendale
Api aiuta le imprese
«In prospettiva il welfare può essere una leva strategica per sviluppare la competitività»
Un tassello dopo l’altro, la piattaforma di welfare aziendale messa a punto da Api Lecco sta prendendo forma per essere messa a disposizione di tutti gli associati, che ieri pomeriggio hanno iniziato a conoscerne nel dettaglio i contenuti. A curarne l’impianto e le caratteristiche è la società Trecuori, che ha messo al centro del progetto tre aspetti: creare benefici alle aziende, ai lavoratori e al territorio.
«Siamo alla prima declinazione operativa del nostro progetto sul welfare – ha esordito il presidente Luigi Sabadini -. L’Italia è un Paese di Pmi, che non hanno una struttura in grado di gestire questa partita. È un lavoro che faremo gratuitamente per le nostre associate, cui metteremo a disposizione una piattaforma completa e articolata, a misura di azienda». «Supereremo i limiti del welfare tradizionale, garantendo la possibilità di rivolgersi ai loro erogatori di servizi abituali – ha spiegato Alberto Fraticelli, dg di Trecuori -. In questo modo, la ricchezza resterà sul territorio dove viene prodotta. Per coinvolgere gli operatori locali non chiediamo nessuna commissione. Per farlo collaboriamo con i consulenti delle Pmi, come le associazioni di categoria di cui Api è un esempio».
Le modalità di spesa saranno varie e andranno dal noto buono spesa ad altre, più innovative, come il pagamento telematico: ogni lavoratore avrà un’area riservata in cui potrà disporre i pagamenti scegliendo l’erogatore. I contenuti saranno personalizzati azienda per azienda, come ha evidenziato Mario Gagliardi, responsabile relazioni industriali di Api. «In prospettiva il welfare può essere una leva strategica per sviluppare la competitività», ha detto.
«Con la scelta di Trecuori vogliamo dare una garanzia di vicinanza e di attenzione all’azienda, al lavoratore e al territorio – ha aggiunto il direttore di Api, Mauro Gattinoni -. Del resto, si muoveranno capitali importanti: il contratto metalmeccanico prevede infatti un minimo per il welfare di 150 euro a lavoratore. Nel Lecchese sono oltre settemila, per cui si parla di oltre 1 milione erogato entro fine marzo. Lasciare che non abbia una ricaduta sul territorio sarebbe un grave errore strategico».
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