«Viabilità al collasso, bisogna investire»
Piazza (Ance): «Danni enormi all’economia. Governo e Parlamento ci devono dare ascolto».
La voce delle imprese delle province di Lecco e di Sondrio torna a farsi sentire per chiedere urgenti investimenti in infrastrutture. I quattro giorni di totale blocco della Statale 36 tra Abbadia e Bellano, con conseguente intasamento della provinciale a lago e tempi di percorrenza aumentati esponenzialmente, ha riportato l’attenzione su uno dei temi più discussi, ma mai realmente affrontato, degli ultimi anni.
Ad alzare la voce per richiamare politica e istituzioni alle proprie responsabilità è questa volta l’imprenditore edile Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco e Sondrio, l’associazione dei costruttori. «I disagi causati dalla chiusura di questi giorni della Statale 36 verso la Valtellina e la Valchiavenna – commenta – evidenziano come questa arteria sia indispensabile nel quadro della viabilità regionale lombarda. Diventa fondamentale, al di là delle cause che hanno determinato questa chiusura, che sia garantita da parte di Anas una manutenzione ordinaria e straordinaria costante e programmata».
Un tema, quello della viabilità, che nel Lecchese si declina anche nella mancata regionalizzazione della Lecco-Bergamo, nella lentezza con cui vengono ricostruiti i ponti crollati o pericolanti, ma soprattutto nell’incapacità di progettare un piano di interventi sulla Statale 36, arteria tra le più trafficate d’Italia e oggi evidentemente sottodimensionata.
Dalla terza corsia nel tratto brianzolo, al completamento degli svincoli di Piona e Dervio, dal superamento del passaggio a livello di Bellano, agli interventi che permetterebbero più agevoli bypass in caso di emergenze come il peduncolo di Dervio e lo svincolo di Mandello, fino allo stato di salute della grande osservata speciale la galleria Monte Piazzo. «La situazione della viabilità lecchese – conclude Piazza – merita un’attenzione diversa da parte del Governo e del Parlamento, sia per i problemi che determina all’economia del nostro territorio, sia per quelli dei territori limitrofi, come Sondrio e Bergamo».
Un dibattito in cui anche la Valtellina è parte in causa, soprattutto vista la possibilità, in caso di vittoria della candidatura di Milano-Cortina, di avere a disposizione le risorse collegate ai Giochi olimpici invernali 2026: «La provincia di Sondrio – commenta il vicepresidente di Ance Lecco Sondrio, Gian Maria Castelli – si trova una volta ancora fortemente penalizzata nella principale direttrice di traffico che, attraverso Lecco, la collega con il capoluogo milanese e con il resto della regione e, da qui, con la viabilità nazionale. Il tessuto economico-produttivo delle nostre valli non può permetterselo: ne va del proprio equilibrio e delle proprie possibilità di sviluppo, soprattutto in stagioni come queste, in cui il turismo è un fondamentale volano».
© RIPRODUZIONE RISERVATA