Via libera ai pellegrinaggi a Medjugorje: quel forte legame con Lecco

Mediugorie? Quasi una parrocchia di Lecco. Della sua religiosità, della sua fede. Non è un’esagerazione. Innanzitutto perché Papa Francesco ha nominato come visitatore apostolico a carattere speciale per la Parrocchia di Medjugorje, a tempo indeterminato e “ad nutum Sanctae Sedis”, l’arcivescovo Aldo Cavalli, già nunzio apostolico nei Paesi Bassi e rappresentante permanente presso l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. Cavalli ha 78 anni ed è nato a Maggianico di Lecco, nel 1946, da una famiglia di fornai. Ordinato sacerdote a Bergamo nel 1971, ha studiato alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, entrando nel 1979 nel servizio diplomatico della Santa Sede. Nominato nunzio apostolico, nel 1996 è stato consacrato vescovo, come arcivescovo titolare di Vibo Valentia. L’incarico di visitatore apostolico attribuito a monsignor Cavalli nel 2021 venne definito come “esclusivamente pastorale”, di accompagnamento “stabile e continuo” della comunità parrocchiale di questa piccola località della Bosnia ed Erzegovina e dei tanti fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, “le cui esigenze – si spiegava - richiedono una peculiare attenzione”. Un ruolo pastorale, dunque, che non entra nella questione delle apparizioni mariane che alcuni ragazzi affermano di avere dal 24 giugno del 1981.

Nel maggio 2019 Papa Francesco ha autorizzato i pellegrinaggi a Medjugorje, che dunque da allora possono essere ufficialmente organizzati dalle diocesi e dalle parrocchie e non più soltanto in forma privata. Cosa che ha portato in luce l’operato del compianto Eliseo Rusconi, fondatore dell’omonima agenzia viaggi di Lecco, che è stata citata, con il suo fondatore, scomparso nel luglio del 2017, per la sua ricerca della verità su questo luogo di pellegrinaggio. Il libro che Gerolamo Fazzini scrisse, dal titolo “La mia vita è cambiata a Medjugorie” (edizioni Ares), con i contributi del professore della Cattolica Luca Pesenti e di Saverio Gaeta, è stato preso a esempio come unico testo “scientifico” sul motivo per il quale i pellegrini si recano a Medjugorie. Infatti Eliseo Rusconi affidò proprio a un professore della Università Cattolica, Luca Pesenti appunto, una ricerca sociologica fatta distribuendo un questionario gratuito a mille pellegrini in viaggio con la Rusconi sui motivi che li portavano in pellegrinaggio lì.

E dopo 40 anni di apparizioni è stato citato quel libro, quella ricerca, per spiegare perché il Papa ha deciso che “Sì, a Medjugorie si può andare senza problemi”, avocando a sé il pronunciamento definitivo sul luogo delle apparizioni mariane più famose al mondo dopo Lourdes. Ettore, Sara e Francesco Rusconi sono naturalmente commossi da questa decisione che dà ragione a quello che è stato un vero e proprio scopo di vita di Eliseo Rusconi, loro padre. “La conferma di quel che ha fatto fin dall’inizio – ammette il rappresentante legale dell’agenzia viaggi lecchese, Ettore -. Mio padre ha passato la sua vita ad organizzare questi viaggi e il modo in cui li ha organizzati hanno trovato riscontro nel pronunciamento del Papa. La Chiesa ha ufficializzato che il suo è stato un modo corretto di farli. In ricordo di mio padre continueremo a organizzarli come voleva lui: senza spettacolarizzazioni, senza rincorrere i veggenti, senza correre dietro ai miracoli…”. Naturalmente il pronunciamento del Papa reso noto dal Prefetto della Fede, è stato una grande gioia per tutta la famiglia Rusconi. Per il fondatore dell’attività. Ma non per questo cambia nulla nel modus operandi della Rusconi Viaggi: “Sostanzialmente per noi non cambia niente perché i pellegrinaggi a Medjugorie è sempre stato possibile farli. Non c’è mai stato nessun impedimento. All’inizio ai sacerdoti era permesso andare in pellegrinaggio, ma solo in forma privata; il parroco non poteva organizzare il viaggio per la sua comunità di fedeli, poi. Ma nel 2019 è stato riconosciuto come luogo di culto mariano. Il “nulla osta” è più interno alla Chiesa che ai fedeli, perché chi era contro, all’interno di essa, non voleva che ci andassero altri. Ma il Papa ha detto che non c’è nessun ostacolo ad andare a Medjugorie come luogo di culto. Cosa che, all’interno della Chiesa, prima non era data così per scontata. Dal punto di vista dei fedeli il nulla osta c’è sempre stato”.

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