Vax day a Livigno
Questa volta un successo
Il punto Sono state 450 le persone che si sono presentate ieri in Plaza Placheda. E più di 300 quelle in lista d’attesa
Fino a ieri mattina era al sestultimo posto fra tutti i Comuni lombardi per percentuale di copertura con prima dose di vaccino anti Covid, precisamente al 56,88%, laddove l’ultimissimo posto è ricoperto da Campione d’Italia, nel comasco, col 19.50%.
Ma ora le performance di Livigno sono destinate a migliorare in modo deciso. Grazie al secondo vax day , tenutosi nella giornata di ieri, in Plaza Placheda, dove dalle 9 alle 19,sono sfilate 450 persone, in parte residenti, in parte lavoratori.
«E più di 300 sono in lista d’attesa - assicura il sindaco, Damiano Bormolini, che, con Romina Galli, assessore ai servizi sociali, ha presenziato alle operazioni - tenuto conto che, ad un certo punto, abbiamo stoppato le prenotazioni, perché strabordavano. Per cui i richiedenti, in effetti, sarebbero anche di più».
Una partecipazione “di popolo”, quindi, per Livigno, che ha schierato in Plaza Placheda tutte le proprie forze, in termini di medici di medicina generale, fra cui Gian Battista Ceresa, 85 anni tondi tondi, ma che, per la seconda volta si è fatto trovare pronto a dare il proprio contributo alla causa, seguendo la fase dell’osservazione dei vaccinati, ma anche infermieri, fra cui un’operatrice messa a disposizione da Asst Valtellina e Alto Lario, impiegati per le incombenze amministrative e volontari di Protezione civile.
«Molti i giovani, che hanno risposto bene all’appello - dice il sindaco -, e cui è stato somministrato il Pfizer, ma sono arrivati anche 13 over 60 cui è andato Johnson & Johnson. Per cui, dopo la seduta negativa del 24 giugno , ora siamo davvero soddisfatti e speriamo che, prossimamente, si possa ripetere il vax day in modo da vaccinare anche le persone rimaste escluse».
Molto dipenderà dalla disponibilità di vaccini che, però, ora sono dati in arrivo in numero considerevole, per cui non è escluso che la campagna vaccinale ad hoc su Livigno possa proseguire come indicato a suo tempo da Letizia Moratti, assessore regionale al Welfare, attenta a porre al riparo da possibili ricadute da Covid la cittadinanza, tenuto conto di quanto, la variante Delta incomba su tutti noi.
Di ieri, il report di Regione Lombardia sulla sua incidenza che, nel mese in corso, è salita al 47% contro l’11% riscontrato a giugno. Su 17.683 pazienti i cui tamponi sono stati sottoposti ad analisi, sono 899 quelli riscontrati affetti da variante Delta, ovvero il 5% del totale. Una positività che colpisce, nell’88% dei casi, cittadini non vaccinati, e nel 6% cittadini che hanno completato il ciclo vaccinale, di cui il richiamo, costante, a vaccinarsi.
Le dosi somministrate
Salite in provincia a mercoledì, ultima giornata di cui possediamo i dati, a 190.948 le dosi somministrate, + 1.496 in un giorno, di cui, a conferma del trend da quasi due settimane, solo 156 sono prime dosi e 1.340 sono i richiami.
Per un totale di 118.250 prime dosi somministrate, da inizio campagna vaccinale, e 72.698 richiami. La copertura per prima dose, a livello provinciale, resta fra le più alte in Lombardia perché siamo al 76,85%, al quinto posto dopo Lecco, al 79,56, Monza e Brianza, al 77,07, Lodi, al 76,98, e Como, al 76,88.
Negli ultimissimi giorni queste realtà di sono attivate un poco di più nel somministrare prime dosi, pur senza eccessi, mentre, da noi ci si sta concentrando molto sui richiami, tant’è che la copertura vaccinale completa si avvicina, sempre più, al 50%. Siamo, in particolare, al 47,3%.
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