L’allarme lanciato dal compagno di escursione, miracolosamente scampato alla valanga è stato purtroppo inutile. Così come l’arrivo tempestivo dell’elicottero dell’Air Glaciers: per Massimo Ratti e Valentino Alquà, i due amici lecchesi, alpinisti e arrampicatori esperti, la massa di neve staccatasi domenica 19 maggio sul versante settentrionale del Pigne d’Arolla, vetta che culmina a quasi 3.800 metri, tra il Cervino e il Grand Combin, nelle Alpi del Canton Vallese, è stata fatale.
La notizia della loro morte si è diffusa a partire da domenica mattina nella comunità di Germanedo, rione nel quale entrambi risiedevano insieme alle famiglie. I due erano molto noti nella comunità alpinistica lariana, che in queste ore si è chiusa nel lutto.
L’incidente si era verificato attorno alle 7.30 di domenica e, in base a quanto comunicato dalla Polizia cantonale vallesana, i due sarebbero stati trascinati a valle per circa ottocento metri.
Valentino Alquà, 49 anni, era impiegato amministrativo del Soccorso Alpino e istruttore di scialpinismo nella scuola del Cai di Valmadrera.
Amava e frequentava la montagna in tutte le sue forme ed era appassionato di sport: partecipava infatti a gare di trail running, praticando con regolarità anche l’arrampicata sulle montagne di casa.
Valentino era anche stato istruttore di scialpinismo con il Cai Lecco, insegnando a molti lecchesi il fuoripista. Tra i diversi allievi anche la giornalista Anna Masciadri, che lo ha ricordato così: «Uscita al Gran San Bernardo, secondo giorno di fila, io ero morta e lui per distrarmi dalla stanchezza mi raccontava della sua vita e di come lo scialpinismo fosse diventato tutto per lui; di come aveva iniziato, trascinato da suo padre che prontamente lui aveva mandato a quel paese dopo la prima uscita per la fatica che aveva fatto e invece poi l’amore folle che gli era nato per questo sport, che non è uno sport, ma una passione ardente».
Una settimana fa, come risulta dai profili social di Alquà, sui quali era solito condividere scatti delle proprie escursioni, era stato sulla Presanella, nelle Alpi orientali, mentre pochi giorni prima era stato sul Gran Zebrù, nel gruppo Ortles-Cevedale.
Domenica scorsa la scelta era ricaduta proprio sul Pigne d’Arolla, dove era arrivato insieme ad alcuni amici, tra i quali anche Massimo Ratti.
Ratti, 36 anni, era l’anima del gruppo alpinistico Asen Park, ed aveva al suo attivo diverse ascensioni alpinistiche di notevole spessore, come la salita sulla Normale del Pilone Centrale dl Monte Bianco e l’ascensione invernale dello spigolo Nord del Pizzo Badile.
La valanga che si è abbattuta sui due alpinisti ha travolto anche una terza persona, fortunatamente sopravvissuta. È stata proprio lei a lanciare l’allarme, che ha consentito l’intervento dei soccorsi, con un elicottero della compagnia Air Glaciers.
Il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha espresso il cordoglio personale e quello della città che rappresenta: «Ho appreso della tragica scomparsa degli alpinisti lecchesi Valentino Alquà e Massimo Ratti, deceduti sulle Alpi Svizzere. Entrambi abitavano a Germanedo ed erano molto stimati, conosciuti e ben voluti. Interpretando il pensiero della nostra comunità lecchese, sconvolta e affranta da questa notizia, esprimo il mio personale cordoglio e quello della Città di Lecco alla famiglia e agli amici di questi due nostri amati concittadini».
La comunità lecchese è ora in attesa di conoscere le date delle esequie dei due alpinisti, che dovranno essere riportati a Lecco dalla Svizzera, dove le autorità stanno svolgendo le indagini di rito.
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