Cronaca / Lecco città
Domenica 24 Giugno 2018
«Vaccini, niente retromarcia
Sono una protezione per tutti»
Zanini, ospedale Manzoni: «Salvini faccia il politico»
La pediatra Cristina Pizzi: «Una benedizione la copertura gratuita»
Il responsabile del Dipartimento Materno Infantile dell’ospedale Manzoni di Lecco, Rinaldo Zanini è assolutamente contrario a ridiscutere l’obbligatorietà di uno o più vaccini, così come ipotizzato dal vicepremier Matteo Salvini.
La ritiene una mossa elettorale in vista dei ballottaggi: «Sono abituato a discutere di cose scientifiche con gli scienziati. Il viceministro non mi risulta esserlo. E, infatti, il ministro della Sanità, pur contraria alla Lorenzin, ha espresso il mio stesso concetto: i politici facciano i politici».
Zanini spiega : «Con la sola “moral suasion”, ovvero cercando di convincere la popolazione della bontà del praticare le vaccinazioni infantili, eravamo calati drasticamente sotto la soglia di copertura. Ora con l’obbligatorietà, siamo tornati a livelli accettabili. In una situazione di totale copertura, potremmo pensare a ridurre le obbligatorietà ma non oggi».
E Zanini fa un esempio calzante: «Quando i nostri bambini si siedono in auto, chiediamo loro di allacciarsi le cinture e spieghiamo loro i pericoli che corrono nel non farlo. Ma se non lo fanno comunque, allora gliele allacciamo noi. Con i vaccini il ragionamento deve essere lo stesso. Le controindicazioni sono assolutamente minoritarie rispetto ai vantaggi che raggiungiamo con il raggiungimento dell’immunità di gregge della popolazione».
Ma non è solamente Zanini a spendersi pro vaccini. Anche Cristina Pizzi, pediatra di base a Lecco, ma soprattutto membro di Medici con l’Africa Cuamm nell’Africa Subsahariana. Una decina i viaggi “missionari” fatti in aiuto dei bambini africani. E di dubbi sui vaccini non ne ha nessuno: «I vaccini che lo Stato Italiano offre ai bambini gratuitamente, sono una benedizione. Ero arrabbiata l’anno scorso quando dicevano che il meningococco B si doveva fare a tutti obbligatoriamente, ma poi lo volevano far pagare; per fortuna ora non è più obbligatorio se non per i nati nel 2017. Il meningococco B è da fare nei primi due anni di vita e diventa importante quando i ragazzi sono più grandi, a 14 anni come è già per il Menigococco C. Ero arrabbiata anche per il rotavirus somministrato solo ai prematuri, che invece va bene per tutti, essendo la prima causa di ricovero per gastroenterite…».
Ma una cosa è certa: «In Africa se si avesse questa copertura si salverebbero milioni di bambini. Lì la gente muore di diarrea nei primi anni di vita. Non si porrebbero il problema delle controindicazioni, che sono più di tipo culturale nel continente africano. Per loro fare il vaccino non viene sempre accettato perché inoculato dall’uomo bianco che non è certo visto bene dalle popolazioni più povere o più ignoranti, ma le popolazioni più istruite non si chiedono neanche se sia il caso o meno di fare il vaccino».
Cristina Pizzi conclude: «Avere qualcosa che può evitare una malattia che può diventare mortale per bambini fragili o debilitati, è una cosa bellissima. Anche per chi non può essere vaccinato e viene protetto dalla “immunità di gregge” (dal 95 al 98 per cento della popolazione, n.d.r). Bisognerebbe pensare non solo al proprio figlio, ma anche a quelli degli altri. Il vaiolo non c’è più proprio per questa copertura collettiva».
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