Cronaca / Lecco città
Mercoledì 07 Ottobre 2015
Vaccinazioni in crisi?
Non nel Lecchese
Siamo sopra la media
L’allarme lanciato dall’Istituto superiore: in Italia più genitori dicono no ai vaccini pediatrici. L’Asl: «Nella nostra zona livelli ottimali anche nel 2014»
Copertura vaccinale “a rischio” in Italia: aumentano i cittadini che dicono no alle vaccinazioni pediatriche. Nella Asl lecchese, però, la percentuale di chi si vaccina è ancora alta e al di sopra della soglia target prevista dall’Istituto superiore di sanità.
Dopo l’allarme lanciato nei giorni scorsi dall’Istituto superiore della sanità, l’azienda sanitaria lecchese rimarca l’impegno profuso negli anni nel ribadire a cittadini la bontà dei vaccini.
E i risultati parlano chiaro: nessun calo nel trend vaccinale, che si mantiene nel 2014 (ultimi dati disponibili) sulla stessa percentuale degli anni precedenti.
Uno scenario ben diverso da quanto sta accadendo invece in Italia dove il tasso di vaccinazione in Italia (vaccini pediatrici) è sceso nel 2014 al di sotto degli obiettivi minimi previsti dal precedente piano, ossia sotto il 95 per cento per quanto riguarda le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B. Non solo: la percentuale di copertura vaccinale è crollata a quota 86 per cento nel 2014, per le vaccinazioni contro morbillo, parotite e rosolia, diminuendo di oltre 4 punti percentuali.
«Nella nostra provincia – fa sapere l’azienda sanitaria di Lecco - la lettura dei dati relativi alle vaccinazioni somministrate indica che l’adesione delle famiglie alle vaccinazioni proposte in età pediatrica si è mantenuta a livelli quasi ottimali anche nel corso del 2014, soprattutto per quanto riguarda i soggetti fino a 6 anni di età».
Un risultato che l’Asl lecchese giudica positivo: «Si tratta di dati significativi e che assumono un particolare valore, se consideriamo che il vantaggio ottenuto dalle vaccinazioni non è solo a beneficio di coloro che hanno aderito alle vaccinazioni proposte, ma anche di tutta la collettività».
È il cosiddetto “effetto gregge”: i soggetti vaccinati non possono più essere “aggrediti” dai germi infettivi e il tal modo contribuiscono a diminuire la circolazione dei germi sul territorio.
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