Un’odissea sui binari
«Tre ore e mezza
per arrivare a Milano»
Il caso Il treno doveva arrivare alle 11,40 alla Centrale «Dopo ritardi e trasbordi eravamo alle 13,16 a Garibaldi»
Tre ore e trentasei minuti. Tanto c’è voluto ieri mattina per raggiungere Milano da Sondrio in treno.
Una vera odissea, che ha anticipato di un solo giorno il centenario dell’Ulisse di Joyce che si celebra proprio oggi, quella che hanno vissuto i passeggeri del treno partito da Sondrio alle 9,40 e che avrebbe dovuto approdare in stazione Centrale a Milano due ore esatte dopo, alle 11,40. Quel treno però a Milano non c’è mai arrivato e i passeggeri, dopo vari trasbordi sono giunti, alla stazione di Porta Garibaldi, però, alle 13,16.
La testimonianza
Un disastro, l’ennesimo disservizio sulla linea ferroviaria valtellinese, causato prima dai rami caduti sui binari nel lecchese a causa del forte vento che ha spazzato tutto il nord della Lombardia e poi dall’ingorgo dei treni a causa dei ritardi via via accumulati dalle varie corse.
Sul treno partito da Sondrio diversi studenti universitari diretti a Milano per seguire le lezioni o per dare esami.
Tra loro anche Laura, specializzanda in Medicina che doveva andare a parlare con un docente.
«Il treno ha accumulato ritardo già prima di arrivare a Lecco - spiega Laura - a causa di rami e arbusti finiti sulle rotaie che ne impedivano il passaggio.
Così tra una sosta e una fermata siamo arrivati a Carnate con un’ora e dieci di ritardo. Io dovevo andare a parlare con il mio professore, la ragazza che viaggiava con me doveva andare all’università per un esame.
Superato il problema dei rami pensavamo di poter proseguire con più tranquillità e invece a Carnate ci hanno fatto scendere dal treno dicendoci di prendere un locale diretto alla stazione di Porta Garibaldi anziché Centrale».
Il treno è partito da Carnate alle 12,40, un’ora dopo l’arrivo previsto a Milano.
«Alle 13 circa siamo arrivati alla stazione di Monza - racconta ancora Laura - dove ci è stato comunicato che chi voleva andare in stazione Centrale poteva scendere per prendere un altro treno ancora, dovendo però aspettare che arrivasse. A quel punto io ho preferito rimanere sul locale diretto a Porta Garibaldi per avere la certezza di arrivare». E così è stato alle 13,16 minuti esattamente dopo 3 ore e 36 minuti dalla partenza.
«Si deve pensare all’auto»
«La ragazza che doveva dare l’esame appena scesa dal treno è subito corsa via - racconta Laura -. Mi chiedo cosa si debba fare, se visti i disguidi per avere la certezza di arrivare a Milano per tempo si debba partire con il treno all’alba. Penso che al prossimo impegno importante sarò costretta a valutare di usare l’auto. E’ ora che si risolvano questi problemi, si parla di transizione ecologica, di mobilità sostenibile e poi abbiamo treni in queste condizioni».
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