«Una Via Crucis per portare con noi le croci del mondo»

Ieri sera la processione in città. Sette stazioni, con la guida del prevosto don Milani dal santuario della Vittoria fino alla Basilica

Ieri sera Lecco è stata attraversata dalla Via Crucis, uno dei momenti più forti della Settimana Santa. Dal Santuario di Nostra Signora della Vittoria la processione, trasmessa in diretta da Unica Tv, ha attraversato viale Dante, via Fratelli Cairoli, via Cavour, piazza Garibaldi, via Nazario Sauro, Lungo Lario Isonzo, l’Imbarcadero, via Pietro Nava, per arrivare, infine, sul sagrato della basilica di San Nicolò.

La meditazione è stata guidata da monsignor Davide Milani, prevosto di Lecco. La Via Crucis è stata scandita da sette stazioni che hanno ripercorso le ultime sette “parole” di Gesù in croce, ed è stata accompagnata da alcune immagini di capolavori di artisti che hanno saputo interpretare con le loro opere il mistero della croce.

La prima espressione del Figlio di Dio (“Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno”) è stata accompagnata dal dipinto il “Golgotha” di Edvard Munch; un’opera del Beato Angelico è stato il commento artistico alla seconda citazione evangelica (“In verità, ti dico, oggi tu sarai con me in paradiso”); il terzo passo (“Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre”) è stato messo in parallelo con un’opera di Rogier van der Weyden; l’urlo disperato di Cristo (“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”), è stato posto a confronto con la “Crocifissione” di Grünewald. Infine la “Crocifissione bianca” di Marc Chagall (“Ho sete”), e le opere di El Greco (“Tutto è compiuto”) e di Velasquez (“Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”), hanno concluso la Via Crucis.

Le sette stazioni sono state l’occasione per riflettere sulle nostre difficoltà, ma anche lo spunto per ribadire in cosa trovare le parole che redimono: «Ripercorrere le ultime sette frasi pronunciate da Gesù Cristo sulla croce, - ha spiegato monsignor Milani - significa per noi guardare al mistero della croce come l’ha vissuto Cristo che ci salva. Il dolore del mondo lo conosciamo, ma abbiamo bisogno della parola salvifica di Cristo. Quello che ci salva non è la morte in sé di Cristo, quanto il suo essere figlio di Dio». La Via Crucis diventa così un cammino di fede dentro la parola che salva: «In questo cammino – ha spiegato il prevosto di Lecco - vogliamo portare le nostre croci, le nostre sofferenze visibili e invisibili; tutte le croci del mondo specialmente quelle delle persone che le devono affrontare in solitudine. In questa nostra Via Crucis dobbiamo saper combinare la parola che salva con le nostre croci ed anche con quelle di chi conosciamo o del mondo, che in questi tempi mostra inenarrabili sofferenze. Dobbiamo portare simbolicamente la croce dentro la vita concreta. Pensiamo che la nostra fede ci possa salvare, ma la salvezza inizia quando prendiamo atto delle nostre miserie e le affidiamo alla parola di Dio».

Il triduo pasquale continua oggi. Alle 10 si terrà la preghiera all’altare della riposizione per i bambini, i gruppi delle medie e gli adolescenti. Alle 11, in Santa Marta, vi sarà la preghiera con i ministri straordinari dell’eucarestia e gli animatori liturgici. La Veglia di Risurrezione sarà celebrata alle 21in basilica di San Nicolò, nella chiesa di San Carlo al porto e nella chiesa di San Materno. Domani, giorno di Pasqua, le messe saranno celebrate secondo gli orari festivi. Il Lunedì dell’Angelo, 1 aprile, gli orari delle messe saranno i seguenti: ore 8:30 – 10 - 19 in basilica di San Nicolò; ore 8 – 11.15 – 17 al Santuario della Vittoria; ore 11.15 nelle chiese di San Carlo al Porto e di San Materno.

Gianfranco Colombo

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