Una nuova via aperta dai Ragni
“King of the bongo” sul Qualido
Si pensava non ci fosse nulla da inventare. Ma non per loro. Sul monte sopra la Val di Mello l’impresa di Schiera, Marazzi e de Zaiacomo
L’hanno chiamata “King of the bongo”, ma non si tratta (se non nel nome) di una goliardata. È il nome di una nuova spettacolare via aperta da alpinisti lecchesi in Valtellina, là dove si riteneva ormai impossibile.
Nuova impresa di rilievo per il gruppo Ragni della Grignetta che “piazza” tre dei suoi uomini di maggior qualità, fra i quali il talento cristallino di Luca Schiera, su una nuova linea del monte Qualido (nei pressi della Val di Mello in Valtellina), proprio quando era opinione comune nell’ambiente alpinistico che non ci fosse più nulla “da inventare”, nessuna nuova via da aprire.
Negli scorsi giorni, invece, Paolo Marazzi, Matteo de Zaiacomo e, appunto, Luca Schiera, tre fra i più talentuosi esponenti della nuova generazione dei Ragni, sono riusciti nella rotpunkt di una nuova via, che pare avere tutte le caratteristiche per entrare nel novero delle “classiche” qualidiane. Un’impresa da difficoltà 7c+, non insormontabile sulla carta, ma di chiara complessità a metà del Qualido.
Dalla fine degli Anni ’70 la gigantesca parete del Qualido, le cui vertiginose pareti si slanciano sopra la Val di Mello, è diventata il banco di prova dei “giovani leoni” della scalata lombarda e non solo: una vera e propria “big wall” di lunghezza quasi chilometrica dove mettere a frutto le tecniche e l’allenamento appresi su pareti meno impegnative. Luogo anche di “sperimentazione alpinistica” che nei decenni ha già messo alla prova alpinisti come Boscacci, Masa, Merizzi e tanti giovani di talento come Tarcisio Fazzini, Paolo Vitali e Simone Pedeferri. Ciascuno di loro ha trovato sul Qualido lo spazio per aprire itinerari che non sono soltanto espressione del livello di difficoltà raggiunto, ma rappresentano la realizzazione concreta del loro modo personale di intendere la scalata.
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