Cronaca / Lecco città
Giovedì 31 Marzo 2016
Un mese alla Piccola
Quattro pakistani dimenticati da tutti
Hanno lasciato il tribunale ma non sono spariti, vivono sotto la tettoia in attesa di essere trasferiti - Un connazionale ambulante: «Fuggono dalla miseria»
Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Così recita un vecchio adagio. Questo sta avvenendo nei confronti del manipolo di pakistani che, non potendo più sostare in quella che era l’ingresso del palazzo di Giustizia di via Cornelio, si sono trasferiti, sotto le tettoie degli edifici dismessi dello scalo merci della Piccola.
Lontani dagli sguardi dei passanti del centro storico. E, dunque, dimenticati. Come se l’emergenza, umanitaria, che ha coinvolto i pakistani poi trasferiti al Bione, non riguardi gli ultimi arrivati.
Ieri, in pieno giorno di mercato, i quattro pakistani della Piccola, non c’erano, nell’area del mercato. Erano in Questura per gli adempimenti di legge e per ricevere informazioni sulla loro sorte. resteranno qui almeno fino all’8 aprile. Ma chi frequenta il posteggio o il mercato li vede sempre. Da un mese circa sono fissi, in un andito. Anche gli ambulanti del mercato li conoscono: «Non danno fastidio a nessuno – ci spiega un venditore di abbigliamento – ma sono lì al freddo e sotto una tettoia da parecchio tempo. Parlano con un loro connazionale, un nostro collega». L’ambulante in questione è Muhammad Riaz, da cinque anni fisso al mercato di Lecco (è in Italia da dieci anni ma con il permesso di soggiorno, non è ancora cittadino italiano), con la sua bancarella di prodotti per la casa. È pakistano e dunque i profughi si sono più volte indirizzati a lui per informazioni e per avere un contatto umano. Riaz racconta: «Come me vengono da una zona del Pakistan a confine con l’India, infatti parlano Hurdu e non Pastun Mi hanno detto che hanno fatto il giro dal Pakistan all’Iran e poi sono passati in Turchia per entrare in Europa. Io so solo che cercano scampo dalla miseria e che qui alla Piccola non stanno bene, poveretti». ».
Ma alla Piccola sono isolati e nessuno offre loro da mangiare. Anche i vigili che portavano loro la pizza nel loro giro di controllo li non vanno. Ieri hanno saltato il pasto alla Caritas per andare in Questura e sono rimasti a digiuno per tutto il giorno , per questo nel pomeriggio sono tornati sui gradini, per farsi notare e aiutare.
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