Un gioiello al buio: Villa Gomes ancora senza luci

L’impianto di illuminazione è da sostituire, cresce il timore che il parco diventi luogo di spaccio

Villa Gomes al buio. Il percorso che porta verso la dimora storica dove si tengono i corsi di musica del civico istituto Zelioli, è senza luce da diverse settimane.

Numerose le segnalazioni e le richieste di portare all’attenzione del municipio il problema che, dopo l’introduzione dell’ora solare e le giornate invernali sempre più corte, è diventa sempre più grave.

Senza fare allarmismi, c’è anche chi teme in possibili aggressioni o che il grande parco, approfittando della mancanza di illuminazione, diventi luogo di spaccio, come già era successo in passato.

Il Comune però ammette che i tempi di sistemazione non saranno celeri: non si tratta solo di dover cambiare qualche lampadina, bensì sarà necessario sostituire l’intero impianto, ormai messo alle corde dal passare del tempo.

La partenza dei lavori al momento non è stata stabilita, ma per lo meno è certo che in municipio la volontà di intervenire al più presto esiste. Villa Gomes è uno dei luoghi della cultura della città, e per il rione di Maggianico, è un importante luogo di aggregazione, grazie anche alla scuola di musica.

Tra i “gioielli” conservati nei saloni della dimora storica ci sono le statue in gesso di Pery e Cacico, personaggi dell’opera “Il Guarany” (l’opera-ballo composta proprio dal musicista brasiliano Antonio Carlo Gomes, che dà il nome alla magione), collocate nella sala Brasilia, restaurate lo scorso anno.

I primi interventi di manutenzione sull’edificio fatti dall’attuale Amministrazione comunale risalgono al 2021 quando, a seguito delle importanti infiltrazioni di acqua rilevate, si era optato per il rifacimento dell’intera copertura della villa.

Costruita tra il 1880 e il 1881, era stata chiamata in origine “villa Brasilia” in ricordo della città di Brasilia terra d’origine del proprietario, il già ricordato compositore Antonio Carlo Gomes. Qui si radunavano poeti e musicisti, quali Antonio Ghislanzoni, Amilcare Ponchielli ed Enrico Petrella che condividevano momenti creativi e di diletto.

Quando dopo pochi anni la costruzione della grande villa, il compositore si trovò in ristrettezze economiche a causa dei debiti a cui non riusciva più a far fronte, la residenza e il parco vennero ritirati dalle banche e furono messi in vendita ed acquistati da Alberto Moldenhauer, che lasciò il tutto ai figli, ne divenne proprietaria la figlia Marie Moldenhauer sposata Groppelli. Nel 1971 la grande villa fu acquistata dal Comune, ed oggi è sede del civico istituto musicale Giuseppe Zelioli.

L’istituto è stato fondato nel 1984 dal Comune, e la scuola di musica è ora gestita dalla Fondazione Luigi Clerici di Milano, ente senza scopo di lucro che ha come finalità istituzionale la formazione professionale. A partire dal 2014, l’istituto Zelioli consente di compiere l’iter didattico per ottenere le certificazioni pre accademiche dei conservatori di Stato o prepararsi agli esami di ammissione alle scuole medie inferiori musicali e ai licei musicali.

Oltre agli insegnamenti curricolari, la scuola promuove cicli di lezioni concerto, guida all’ascolto, musica d’insieme di allievi e insegnanti, masterclass, costituendo così un polo culturale e formativo aperto al territorio. E se la scuola di musica è un richiamo non da meno il grande parco, il più esteso della città, molto frequentato in tutte le stagioni. Un polmone verde con parecchie specie arboree, costantemente curate e ben mantenute.

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