Cronaca / Lecco città
Domenica 21 Ottobre 2018
«Un cibo più sano»
La campagna parte dal Lario
Coldiretti: forum dell’agricoltura e dell’alimentazione, l’annuncio di Salvini: «Una legge per tutelare la qualità» - Moncalvo: «Etichetta sull’origine di tutti gli alimenti»
Parte dal lago di Como la campagna per un cibo sano e dall’origine certa e chiara: il vicepremier Matteo Salvini le ha anche dedicato un blitz mattutino prima di volare a Roma per il Consiglio dei ministri.
A Villa d’Este la giornata conclusiva del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione, organizzato da Coldiretti in collaborazione con Ambrosetti, non solo approfondisce il tema delle contraffazioni, ma rilancia con un’azione concreta. La petizione europea “Mangia originale, smaschera il tuo cibo” presentata con il Commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis per chiedere alla Commissione di Bruxelles di ottenere maggiori trasparenza e informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia.
A causa del Consiglio dei ministri, appunto, Salvini è passato prima. Il tempo di mandare il suo messaggio e parlare davanti al “tavolo della vergogna”, con diversi prodotti sotto accusa: «Sono ben felice di essere qua sul lago di Como dagli amici della Coldiretti a difendere l’Italia, l’italianità, la salute, il lavoro». Ha quindi annunciato un’ulteriore mossa: «Stiamo preparando come Lega, e spero anche come governo perché la presenteremo anche agli amici del M5s, una legge sul cibo che cambia a livello europeo tutto l’approccio, tutti i regolamenti, tutto il modo di trattare l’agricoltura, il cibo, quello che si beve e si mangia, difendendo la qualità italiana con l’etichettatura obbligatoria, con l’origine dei prodotti, con la data di pesca del pesce, bloccando tutti quei trattati commerciali che ci portano in tavola schifezze».
Il lancio ufficiale dell’iniziativa è avvenuto con il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, la conduttrice tv (e compagna di Salvini) Elisa Isoardi e il presidente della Fondazione Univerde Alfonso Pecoraro Scanio. Oggi - ricostruisce un’indagine di Coldiretti e Ixé - il 42% degli italiani è disponibile a pagare oltre il 10% in più pur di avere garantita l’origine Made in Italy del prodotto dal campo alla tavola.
«In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Oggi tra i prodotti con indicazione di origine, c’è il latte grazie a una norma nazionale: un centinaio le aziende comasche e lecchesi che hanno esultato per questo segnale, in grado di permettere al consumatore una scelta informata.
Certo ieri sono emersi anche altri aspetti. Come la convinzione di due italiani su tre che le politiche dell’Unione europea sul cibo danneggino il made in Italy a tavola. Su questo tema un confronto vivace, innescato dall’economista Giulio Tremonti (che traccia una lezione tra storia e geografia, senza risparmiare un commento caustico su «quelli che oggi rappresentano i Paesi d’Europa, rispetto a quelli nella foto del Trattato di Roma»), poi proseguito con Renato Brunetta e Maurizio Martina.
Ma si parla di Europa con la testa nella capitale, e soprattutto a ciò che accadrà lunedì dai mercati dopo il declassamento di Moody’s. Con Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo che ha auspicato una vera riforma: «Cioè un ritorno alla vera politica, in Europa».
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