TUTTI I CANDIDATI LECCHESI. Lupi e Ronzulli ufficiali. Arrigoni sorride, più difficile per Antonella Faggi
Passivo importante di rappresentanza locale. Tino Magni vicino a Palazzo Madama, per il Pd corre Bartesaghi. Ratti in +Europa e Motta per Azione/Iv
Da cinque parlamentari uscenti a uno solo certo (con uno probabile e un altro solo possibile). Se queste elezioni avrebbero dovuto sancire il passaggio traumatico al nuovo Parlamento tagliato di 350 posti e, per questo, sacrificare i territori minori, certamente Lecco può asserire di aver incarnato a pieno il nuovo trend politico. Il passivo di rappresentanza territoriale (lo si diceva ad annunci solo ufficiosi, e tanto più lo si può dire ad annunci ufficiali) è pesante.
Centrodestra
Tra gli uscenti, l’FdI Alessio Butti torna sui lidi comaschi (questa volta da capolista al Senato), mentre Michela Brambilla (in realtà reduce dalla candidatura milanese nel 2018) abbandona Lombardia e pure simbolo forzista: con i moderati di Maurizio Lupi , da testimonial animalista a Gela. A proposito di Lupi, è il candidato della coalizione di centrodestra per la Camera dei deputati nel collegio uninominale di Lecco. «È una candidatura unitaria che riconosce un lavoro di presenza sul territorio che va avanti da vent’anni, in collaborazione con le realtà sociali e imprenditoriali e gli enti istituzionali della Brianza - sono le parole dell’ex ministro - Non faccio promesse lunari, assicuro tutto il mio impegno nel continuare e nel far progredire questo lavoro e di rappresentarlo al meglio nel Parlamento».
Collegi
Completa il quadro degli uninominali (ma è storia ormai di qualche giorno fa) la plenipotenziaria di Forza Italia, Licia Ronzulli: suo il seggio al Senato in rappresentanza di Lecco, Como e Sondrio.
Può certamente tirare un sospiro di sollievo Paolo Arrigoni, senatore uscente. La sua ricandidatura passa dalla seconda posizione nel listino plurinominale del quale fa parte anche il territorio lecchese. Non solo, di fatto lo precede Maria Cristina Cantù, che ha però anche un collegio uninominale a Milano. Insomma, Arrigoni vede ormai con un discreto margine di serenità la rielezione a Palazzo Madama. «Ringrazio i vertici della Lega - sono le sue parole - per avermi rinnovato la loro fiducia con una candidatura, la mia, dal probabile, anche se non scontato, esito positivo di elezione. Mi impegnerò per tutto il territorio di riferimento, ma da candidato lecchese darò come sempre il massimo impegno per risolvere i tanti annosi problemi che riguardano in primo luogo le infrastrutture stradali (su tutte la Lecco-Bergamo e la SS. 36)».
Discorso diverso per Antonella Faggi. La senatrice uscente è quarta nella Bergamasca e quarta nel collegio milanese. Fuori dai giochi? Macché. A Milano ha davanti Matteo Salvini e Giulia Bongiorno, entrambi potenzialmente eleggibili altrove (tra altri plurinominali o uninominali ad hoc). Di fatto, potrebbe virtualmente essere seconda, con un discreto margine di speranza. Nessuna ricandidatura, infine, per Roberto Ferrari (Lega). Tra i listini di Fdi e Forza Italia, sostanzialmente nessuno spazio agli esponenti lecchesi. Un tema che pare abbia fatto storcere il naso, e non poco, ai coordinatori locali.
Centrosinistra
Tra le novità dell’uninominale, la conferma di Stefano Motta candidato alla Camera per il Terzo Polo e della corsa di Giovanni Galimberti (per lui anche il terzo posto nel plurinominale) al collegio lecchese per il Movimento 5 Stelle. Poche velleità in casa centrosinistra, almeno nel Lecchese. Laura Bartesaghi sfiderà Lupi, Aurora Longo, invece, Licia Ronzulli. Chance reali di elezioni, invece, le ha Tino Magni, secondo in lista plurinominale di Sinistra Italiana a Milano. Davanti a lui solo Ilaria Cucchi, che tuttavia potrebbe venire eletta nel suo collegio toscano, liberando il listino. In sostanza, serve che Sinistra Italiana superi il 3%. Olivia Ratti candidata invece nel plurinominale per +Europa.
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