Cronaca / Lecco città
Domenica 19 Gennaio 2025
Tumori alla prostata, c’è il robot Da Vinci
Salute L’ospedale di Lecco premiato con il bollino azzurro come centro d’eccellenza in ambito uro-andrologico Il direttore Scuzzarella: «Numeri in aumento, utilizziamo un approccio multidisciplinare e tecniche mininvasive»
A Lecco il tumore alla prostata si cura… con degli aghi. In molti casi non c’è bisogno di operare chirurgicamente. E anche in quel caso al Manzoni, grazie all’unità operativa complessa di Urologia diretta da Salvatore Scuzzarella, si opera con il robot Da Vinci, ovvero riducendo al massimo sanguinamenti e preservando il più possibile le funzionalità sessuali e urologiche dell’organo genitale maschile.
Anche per questo l’Ospedale Manzoni di Lecco ha ricevuto nuovamente il riconoscimento da Fondazione Onda Ets nel quadro della seconda edizione del Bollino Azzurro volta ad individuare i centri, partendo dal network di ospedali con il Bollino Rosa, virtuosi per l’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico in ottica multidisciplinare, con focus sul tumore della prostata e alle complicanze funzionali postchirurgiche.
«Le richieste per la cura del tumore maligno della prostata – spiega Salvatore Scuzzarella - sono in aumento; nella nostra azienda la valutazione è multidisciplinare e utilizziamo maggiormente tecniche mininvasive come la chirurgia robotica e la brachiterapia in collaborazione con l’Unità di Radioterapia (diretta da Carlo Soatti, n.d.r.). Si tratta di alcuni aghi che vengono introdotti su guida ecografica all’interno della prostata emettendo radiazioni volte a distruggere le cellule tumorali, lasciando intatte le strutture atte alle funzioni sessuali e alla continenza; prevede inoltre un solo giorno di ricovero e viene ripetuta a distanza di qualche giorno».
Il vantaggio rispetto alla radioterapia tradizionale è che non vengono interessati i tessuti circostanti: «E in caso di insuccesso dal punto di vista oncologico è possibile comunque operare il paziente. Al momento osserviamo che nessun paziente inviato a questa procedura ha avuto necessità di ricorrere alla chirurgia, comunque».
Il Bollino Azzurro viene assegnato considerando proprio la presenza nell’ospedale di servizi di promozione della prevenzione della salute sessuale e riproduttiva maschile, di percorsi diagnostico-terapeutici multidisciplinari per le problematiche uro-andrologiche, di servizi clinico-assistenziali dedicati al tumore della prostata e alle complicanze funzionali post-chirurgiche e ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e assistenza dei pazienti.
Gli obiettivi che si pone il bollino è quello di migliorare l’accessibilità ai servizi erogati dai centri, potenziare il livello di offerta terapeutica e diagnostica, migliorare la qualità della vita delle persone con tumore della prostata e promuovere un’informazione consapevole tra la popolazione maschile sui centri in grado di garantire una migliore presa in carico del paziente.
L’iniziativa è patrocinata da Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), Airo (Associazione Italiana di Radioterapia ed Oncologia Clinica), Auro (Associazione Urologi Italiani), Cipomo (Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri), Europa Uomo Italia, Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), Ropi (Rete Oncologia Pazienti Italia), Sia (Società Italiana di Andrologia), Simg (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie), Siu (Società Italiana di Urologia), Siud (Società Italiana di Urodinamica), Siuro (Società Italiana di Uro-Oncologia), con il contributo incondizionato di Boston Scientific.
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