Cronaca / Lecco città
Sabato 11 Febbraio 2017
Tubettificio: giovedì 16
la firma dal notaio
La Tecnocap formalizzerà l’acquisto, intanto, tecnici e manutentori sono stati contattati per gli interventi di riavvio sulle linee di produzione
Il nuovo Tubettificio europeo è sulla pista di decollo. Più fonti riferiscono che, giovedì 16, la Tecnocap andrà dal notaio a firmare i documenti del passaggio di proprietà.
Un atto che segnerà la conclusione dell’iter avviato il 21 dicembre scorso, quando la multinazionale di Cava dei Tirreni (Salerno) con un’offerta di 4,1 milioni si è aggiudicata l’asta per rilevare dal fallimento l’impresa di Pescarenico.
Conferme ufficiali sull’appuntamento di giovedì non ce ne sono, ma più fonti convergono su quella data e rendono l’indiscrezione veritiera. Per contro, è certo che, in questi giorni, i rappresentanti della Tecnocap hanno convocato alcuni ex dipendenti del Tubettificio per valutarne la disponibilità al rientro al lavoro. Sono state contattate figure tecniche e manutentori, ovvero lavoratori che sanno dove “mettere le mani” per far ripartire le linee di produzione. Tutti gli impianti produttivi - secondo chi ci capisce - avrebbero bisogno di significativi interventi di manutenzione e di aggiornamenti tecnologici. Per i tecnici, le prime linee che potrebbero rimettersi in moto sono quelle dei tubetti per la cosmetica e i medicinali, mentre le linee delle bombolette a diametro maggiore (come ad esempio quelle per la panna montata) richiederebbero interventi più lunghi.
Modi e data della ripartenza produttiva nella fabbrica di Pescarenico dipendono dai tempi necessari agli interventi di manutenzione. Anche il numero dei lavoratori che entreranno in fabbrica è legato a quali linee saranno subito operative. Ancora indiscrezioni, secondo le quali la proprietà avrebbe deciso la nuova denominazione dell’azienda di Pescarenico che sarebbe “Tubettificio lecchese”.
Di fronte a queste novità, che però non hanno ancora conferma, i sindacati preferiscono tenere la linea della cautela. Giovanni Gianola della Fim-Cisl: «È inutile nasconderlo: le voci sulla prossima ripartenza del Tubettificio sono arrivate anche a noi. Speriamo - continua il sindacalista - siano confermate. Una volta tanto saremmo qui a parlare del rilancio di un’impresa e non di una crisi. Speriamo». Prudente anche Mauro Castelli della Fiom-Cgil: «Aspettiamo che quanto riferiscono le indiscrezioni sia ufficializzato. Il nostro impegno resta sempre quello di dare una risposta ai lavoratori che da giugno sono in mobilità».
Enrico Azzaro, segretario della Uilm: «Appena verrà formalizzato l’atto di acquisto, chiederemo alla nuova proprietà un incontro. Anche perché in via ufficiale non abbiamo ancora avuto modo di incontrarla. Non va dimenticato - conclude Azzaro - che il numero di possibili rientri in fabbrica che sono stati dati ai tavoli ufficiali è di molto inferiore ai lavoratori in mobilità: si parla di 30-35 possibili “richiami” in azienda, contro i quasi novanta ex dipendenti in mobilità».
Dopo la formalizzazione del passaggio di proprietà, la Provincia è intenzionata a convocare un incontro pubblico con la Tecnocap e i sindacati.
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