Cronaca / Lecco città
Mercoledì 08 Luglio 2020
Tredici nuovi ospiti
per l’Airoldi e Muzzi
dopo i mesi terribili
La casa di riposo Sono ammessi anziani provenienti da ospedali o case di cura ma risultati negativi al Covid
Tredici nuovi ospiti sono stati accolti dagli istituti Airoldi e Muzzi. Si tratta dei primi ingressi, dopo la sospensione forzata durante il periodo di emergenza dovuto al coronavirus. All’interno della rsa di Germanedo è stato infatti individuato e allestito un apposito reparto di prima accoglienza dei nuovi ospiti, attraverso un’equipe di cura, stabile e dedicata, in modo da evitare promiscuità con gli altri nuclei abitativi.
A partire da mercoledì 24 giugno ha avuto inizio l’accoglienza dei primi ospiti provenienti dall’ospedale e quindi già in possesso di esito negativo ai test Covid-19. I 13 ingressi effettuati riguardano, infatti, tutte persone provenienti da ospedali e case di cura del territorio. Parallelamente è stata avviata la procedura per l’accoglienza degli ospiti provenienti dal proprio domicilio. In questo caso l’iter prevede uno screening iniziale composto da: triage infermieristico (per escludere la presenza di sintomi simil-covid19), test sierologico e tampone naso-faringeo, seguito da un periodo di isolamento domiciliare di 14 giorni. Al termine vengono ripetuti tampone e test sierologico: se entrambi negativi si procede all’ingresso. Il monitoraggio è già stato avviato per 12 potenziali ospiti.
In parallelo agli ingressi, si è provveduto a introdurre l’uso della Cartella clinica informatizzata, sperimentando un applicativo per la compilazione delle parti anamnestiche, della valutazione multidimensionale, delle schede di medicazione, della prescrizione e controllo delle contenzioni, e delle diarie. «Progressivamente – commenta Giuseppe Canali, presidente della storica residenza per anziani lecchesi - si moltiplicano i segnali positivi di una ripresa post-Covid agli Istituti Airoldi e Muzzi Onlus di Lecco. In particolare, sono importanti i dati emersi dall’attività di screening con test sierologico e tampone naso-faringeo per il monitoraggio delle condizioni di tutti gli ospiti presenti, con solo due ospiti ancora positivi al tampone, e del personale dove non risulta nessuna positività al tampone per quanti sono stati assenti. Gli esami sierologici che abbiamo da poco completato sugli ospiti ci testimoniano che molti degli anziani che ci sono stati affidati non sono mai venuti in contatto con il coronavirus, a conferma della bontà delle strategie di contenimento adottati finora».
Intanto sono riprese anche le visite familiari, pur nel rispetto delle norme di sicurezza. A oggi sono più di 200 gli incontri con i familiari effettuati a partire dalla fine di maggio. «Abbiamo creato – sottolinea il presidente Canali - uno spazio in cui favorire un primo incontro tra familiari ed ospiti, previa autorizzazione del Direttore sanitario, secondo criteri di priorità che tengano conto delle caratteristiche dell’ospite. Crediamo comunque importante che almeno un primo passo verso la ripresa delle relazioni sia stato compiuto. Nei prossimi giorni, permanendo tuttora l’impossibilità ad un accesso libero alla struttura, cercheremo di compiere passi ulteriori che permettano anche un contatto fisico, seppure protetto».n S. Sca.
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