Tornatore a Lecco
racconta Morricone

L’evento Il popolare premio Oscar ospite del Nuovo Aquilone ha presentato il suo ultimo film, “Ennio”- «Ho lavorato con lui per trent’anni, ma mai avrei pensato di dedicargli una pellicola. Era un grande»

Il premio Oscar Giuseppe Tornatore era ieri sera a Lecco, al Nuovo Cinema Aquilone. Una presenza eccezionale in occasione della proiezione dell’ultimo suo film intitolato “Ennio” e dedicato ad Ennio Morricone.

Una sala strapiena ha accolto il regista con un grande applauso. Con lui il prevosto di Lecco, monsignor Davide Milani e il critico cinematografico Gianluca Pisacane . Proprio il prevosto ha voluto ringraziare il regista per la sua presenza e ha sottolineato il successo della pellicola. Pisacane ha poi dialogato con Tornatore che ha approfondito le motivazioni che lo hanno portato a questo film. «Ennio Morricone è stato per me un collaboratore e un amico per trentadue anni - ha esordito Tornatore -. La nostra conoscenza è iniziata nel 1988 quando ha creato le musiche per Nuovo Cinema Paradiso. Una bellissima esperienza perché ci siamo subito intesi, in modo quasi naturale. Questo iniziale rapporto di lavoro si è poi trasformato in una vera e propria amicizia. Per me è stata una presenza molto importante e ritengo un privilegio aver goduto della sua amicizia. Ho fatto questo film per condividere la genialità e la grandezza di Morricone con il pubblico».

Quando si ha a che fare con un regista è sempre interessante capire come sia nato questo o quel film. È stato curioso sentire da Tornatore il modo in cui “Ennio” è nato: «Personalmente non avevo alcuna intenzione di fare un film su Morricone. L’idea è stata dei due giovani produttori, che sono venuti da me e mi hanno chiesto se volevo fare questo film. Ho detto innanzitutto che non sarebbe stato facile e poi che l’avrei fatto se Morricone avesse accettato di raccontarsi. Conoscevo bene la ritrosia di Ennio, per cui pensavo che non se ne sarebbe fatto niente. Invece, lui disse ai produttori che non aveva niente in contrario, ma io dovevo essere d’accordo. Insomma, rimasi incastrato».

“Ennio” è un grande film su un compositore straordinario, ma farlo non è stato semplice: «Tutto è iniziato con un’intervista a Morricone durata undici giorni, con una media di quattro/cinque ore al giorno. Morricone si è concesso con grande pazienza e l’intervista è stata fondamentale. Voi capite che già qui c’erano circa cinquanta ore di dialogo. Il montaggio, dunque, non è stato facile, la quantità di materiale era enorme. C’erano le interviste con altre 74 persone, i 500 film da visionare per scegliere le colonne sonore, tutto il materiale di archivio. È stato un lavoro notevole durato due anni e mezzo». Il vero problema, la scelta più difficile ha riguardato l’impostazione da dare al film: «Prima di ogni altra cosa ho dovuto decidere se fare un film cronologico oppure no. Ho scelto di fare un racconto cronologico anche perché non volevo fare un film solo su Morricone, ma anche e soprattutto sulla sua musica. Quindi ho privilegiato un linguaggio musicale e non cinematografico». Tornatore ha concluso il suo intervento ricordando la modestia di Morricone, la sua grande artigianalità, la sua ritrosia nel considerarsi un genio: «È stato un grandissimo musicista che non si rendeva conto di esserlo. La musica era tutto per lui ed ogni giorno componeva perché quello era il suo lavoro». Un grandissimo applauso ha salutato il regista, che ha conquistato il pubblico.

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