Cronaca / Lecco città
Venerdì 09 Ottobre 2015
Toh, villa Ponchielli
salvata dai muratori
L’Espe: siamo pronti
Lecco, la scuola edile raccoglie l’appello del Comune. «Ristrutturarla per noi è un’utile esperienza formativa». Lavoro gratuito. Valsecchi: «Scacco alla burocrazia»
Villa Ponchielli salvata dai giovani muratori.
L’Espe, la scuola che forma i lavoratori dell’edilizia, ha raccolto l’appello lanciato dall’assessore al patrimonio, Corrado Valsecchi: per recuperare i beni pubblici da anni lasciati alla malora serve la mobilitazione dei privati cittadini, delle associazioni e delle aziende disposti a metterci lavoro e risorse. Gratis, dal momento che le casse del Comune piangono da anni e tutti i bei progetti ricamati su tanti immobili, - come sulla casa e sul giardino dove il musicista Amilcare Ponchielli concepì e scrisse “La danza delle ore” - sono naufragati in un nulla di fatto, restituendo ai cittadini un’immagine del Comune inchiodato, da qualche amministrazione a questa parte, a un penoso immobilismo.
«Noi ci siamo - conferma il direttore della scuola, Mauro Fumagalli -. Disposti a fare la nostra parte nel prenderci cura del patrimonio comunale come ha chiesto l’assessore. Tanto che questa disponibilità è stata deliberata in una seduta convocata ad hoc del consiglio di amministrazione presieduto dall’ingegner Giovanni Gerosa». Perché poi l’indicazione sia caduta proprio sulla bella villa di Maggianico confinante con il parco e la villa di Antonio Carlos Gomes, Fumagalli lo spiega così: «Tra i beni comunali da affidare alle cure dei lecchesi, nel suo appello su “La Provincia” Valsecchi ha citato proprio Villa Ponchielli. Tutto qui».
Il problema ora? Trovare la strada giusta per dare corso a questa collaborazione tra pubblico e privato. «Bisogna sgomberare il campo dagli impicci burocratici», dice Fumagalli. E Valsecchi fa sapere che a giorni incontrerà gli avvocati del Comune per studiare la formula più adatta a tradurre in concreto questa alleanza per il recupero del bene, senza commettere errori che potrebbero intralciare e impantanare il progetto.
«Per i nostri ragazzi, una settantina in tre classi, si tratta di un’esperienza formativa extrascolastica molto utile e interessante- spiega il direttore dell’Espe -. Non è la prima volta che li coinvolgiamo i progetti di recupero in città, penso , per citarne uno, al restauro delle antiche mura sotto la basilica a cui hanno dato un contributo importante negli anni ’80».
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